Nuovo ponte sul Santerno, il Comune ci prova

Anticipato a quest’anno lo studio di fattibilità. «Possibili finanziamenti esterni»

Massimiliano Minorchio, assessore comunale delegato ai Lavori pubblici

Massimiliano Minorchio, assessore comunale delegato ai Lavori pubblici

Imola, 4 luglio 2019 - Anticipare a quest’anno lo studio di fattibilità da 100mila euro, inizialmente previsto nel 2020, per la costruzione del ponte sul Santerno, in modo da «accelerare il percorso e l’eventuale finanziamento dell’opera»; anche facendo ricorso a contributi esterni. E’ uno dei punti contenuti della delibera di modifica al Documento unico di programmazione 2019-2021 varata dalla Giunta.

La delibera non specifica chi sarebbe a sovvenzionare il progetto, uno dei tormentoni della viabilità cittadina, dal momento che se ne parla ormai da decenni. Fino a qualche tempo fa, sembrava che i soldi dovesse metterli Autostrade, nell’ambito delle opere di compensazione legate alla quarta corsia della A14; alla fine, però, la precedente amministrazione decise di dirottare i fondi sul completamento della Bretella, l’altra grande opera incompiuta imolese. Appare chiaro, tuttavia, come l’unico soggetto interessato e titolato a finanziare il nuovo ponte sul Santerno sia la Regione.

Non a caso, meno di due mesi fa, arrivato a Imola per un’iniziativa pubblica organizzata dal comitato ‘Strade future’ (quello che vuole il completamento della Bretella secondo il progetto originario e non quello ‘light’ pensato dall’attuale), l’assessore regionale Raffaele Donini aveva aperto alla possibilità di un impegno diretto dell’ente.

«Non cambiamo gli accordi già presi perché questo significherebbe stravolgere il senso originale dell’opera», aveva ribadito Donini parlando dell’asse attrezzato. Per poi aggiungere: «Se il problema del Comune è quello di spendere meno per finanziare l’eventuale realizzazione di un nuovo ponte sul Santerno, siamo disposti ad aprire un ragionamento».

Dal canto suo, l’assessore comunale Massimiliano Minorchio, promotore della cosiddetta Bretellina (una sola corsia per senso di marcia anziché due in trincea), aveva rilanciato: «Il ponte, uno dei punti del nostro programma, è un’opera di assoluta valenza strategica per l’intera città. Siamo fiduciosi che i buoni propositi emersi dalla voce dei rappresentanti della Regione si possano trasformare, in tempi celeri, in certezze operative reali».

A completare il quadro c’è l’ormai imminente approvazione, a Bologna, del Piano regionale integrato dei trasporti. Il leghista Daniele Marchetti, consigliere comunale e regionale, aveva chiesto all’ente di viale Aldo Moro di inserire nel documento anche la costruzione del ponte. Non ci si arriverà, ma probabilmente il lavoro di Marchetti porterà comunque a un ulteriore impegno della Regione attraverso un ordine del giorno votato anche dal Pd.