Pranzo di Pasqua, c’è voglia di normalità

I ristoranti segnano quasi ovunque il tutto esaurito, come prima della pandemia. Molti chiedono di mangiare all’aperto, incognita meteo

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di Claudio Bolognesi

Pasqua al ristorante, proprio come nel periodo pre-pandemia. Faranno segnare il tutto esaurito, o quasi, i ristoranti imolesi per questa Pasqua che davvero profuma di passato.

"Da tre settimane hanno cominciato a prenotare, quasi tutti si sono mossi con largo anticipo", racconta Orazio Galanti dell’Hostaria 900 di viale Dante, che per l’occasione ha imbandito tavoli "dentro e fuori", pur con un punto interrogativo (neppur piccolo) legato al tempo, e alle temperature che potrebbero essere in lieve calo.

"All’interno avremo un’ottantina di persone sopra e sotto, poi abbiamo preparato anche la zona esterna che nel nostro caso è molto riparata, e ci sono clienti, una ventina, che hanno già detto che pranzeranno fuori a prescindere dal previsto calo delle temperature. Altre, invece, hanno vincolato la loro presenza proprio al tempo".

Anche per questa Pasqua l’Hostaria 900 ha fatto una precisa scelta: "Non ci sarà menù fisso, almeno da noi vediamo che è sempre meno apprezzato. Il cliente oggi non ama l’imposizione dei tre o quattro piatti, preferisce scegliere cosa e soprattutto quanto mangiare". Immancabile per molti, naturalmente, sarà l’agnello, "costolette o tradizionale", precisa le due varianti Galanti, magari abbinate "con gli asparagi che sono di stagione".

Tutto esaurito sarà anche il San Domenico oggi, con cinquanta persone sedute nello storico locale di via Sacchi. "I clienti ‘storici’ hanno prenotato da tempo, ma le ultime prenotazioni sono arrivate fino a venerdì. Abbiamo scelto un menù pasquale dove non mancherà il raviolo e l’agnello, con ampio spazio per le verdure di stagione", spiega lo chef Massimiliano ‘Max’ Mascia, che per chiudere in dolcezza sposerà "cioccolato al latte e fragole", prima di riservare nella piccola pasticceria uno spazio anche per la colomba. "Ne abbiamo vendute tante quest’anno, abbiamo avuto numeri da pre-Covid. La parte del leone la fa sempre quella tradizionale, ma è stata apprezzata anche quella fragole e cioccolato".

Il tris di ‘tutto esaurito’ si completa con l’Osteria Callegherie, che ha scartato l’opzione del menù fisso e che introdurrà nella carta "naturalmente anche l’agnello, tradizionale un po’ come il tortellino in brodo il giorno di Natale", spiega Leonardo Mantovani. La curiosità è che anche per il giorno di Pasqua "abbiamo avuto diverse prenotazioni per l’asporto. Si tratta prevalentemente non di gruppi, ma di coppie".

In controtendenza è la scelta dell’Osteria del Vicolo Nuovo, che per Pasqua terrà chiuse le porte. Il paradosso è che, svela la titolare Ambra Lenini, "ho comunicato questa decisione sui canali social da tempo, ma in tanti hanno chiamato per prenotare. Non so se saremmo stati pieni, ma avremmo avuto un Pasqua parecchio ‘partecipata’".

Dovranno aspettare un paio di giorni, perché anche a Pasquetta il Vicolo Nuovo rimarrà chiuso. "L’anno scorso abbiamo fatto l’asporto, conservo ancora pagine e pagine di prenotazioni. Se la scelta di Pasqua chiusi varrà per sempre? Non so, vedremo anno per anno. Quest’anno abbiamo optato per ‘Pasqua con i tuoi’", si commiata col sorriso Ambra Lenini.