
Imola, i primissimi maturandi imolesi usciti vittoriosi dalla prova orale
A supportare e attenderli fuori dagli istituti, numerosissimi genitori, nonni, amici, fidanzati e perfino animali domestici, pronti a congratularsi e brindare. Ogni studente ha organizzato i festeggiamenti a modo suo: chi con un aperitivo con gli amici, chi andando al mare e chi dormendo. “Per noi la cosa più importante in questo momento è essere usciti – ha sorriso Alexia Zuffi, maturanda del Liceo delle Scienze Umane intenzionata a proseguire gli studi con una laurea in Scienze internazionali e diplomatiche –. Quando sono entrata mi ero prefissata di uscire con 90, ora mi andrebbe bene anche 60. L’esame orale è stato una liberazione che mi ha portata alla consapevolezza che non sarà un numero a riflettere gli ultimi cinque anni”.
La prova è stata liberatoria solo una volta scese per l’ultima volta le scale dei propri istituti però: settimane di “studio matto e disperatissimo» hanno preceduto questa intensa giornata. «Io mi sono distrutta sui libri – ha spiegato Laura Crescini, ormai (ex)studentessa dell’Istituto Tecnico Paolini –, mi spaventava più questo esame del futuro”. Il momento di massima tensione sarebbe stato proprio durante la mattinata, l’attesa avrebbe giocato brutti scherzi e aumentato l’agitazione per i ragazzi.
“Io ero la prima dopo una privatista e avevo moltissimo ansia – ha confermato Giulia Capelli del Paolini –. La commissione era in ritardo e a me sembrava di non ricordare nulla…». Qualche turno dopo, nello stesso istituto, toccava a Fabio Magrini che era originariamente tranquillo. “Durante la mattinata ho partecipato agli esami dei miei compagni – ha raccontato lo studente –. Questo mi ha reso ansioso, mi sono sembrati lunghissimi”. La percezione del tempo si sarebbe però alterata al momento di andare in scena. “Ero naturalmente molto in ansia, ma mi sono messa a parlare di totalitarismi, bomba atomica, tumori, educazione civica – ha ripercorso Maddalena Corrado delle Scienze Umane –… non mi sono neanche accorta di essere dentro da quasi un’ora!”
A contribuire alla velocizzazione dei minuti, sarebbero state commissioni “umanamente molto vicine” secondo Ambra Zotti, la primissima esaminata del polo liceale. “Mi sono sentita molto rispettata – ha affermato la studentessa delle Scienze umane –. Durante tutto l’anno ho studiato e sono stata attenta, i docenti mi hanno lasciata abbastanza libera di parlare e penso che in questo modo la maturità si sia provata da sola”.
“Mi innervosiva non sapere cosa aspettarmi – ha ribattuto Margherita Betti del Liceo Linguistico, determinata a fare un salto dagli studi umanistici alla medicina prossimamente –. I professori però mi hanno fatta sentire a mio agio, aiutato con domande per centrare i punti chiave e sono stati molto comprensivi”. Per quanto riguarda gli stimoli ricevuti, alcuni studenti sono stati più fortunati di altri. «Ieri ho avuto un sesto senso e pensato che mi sarebbe uscita proprio quella traccia!» ha esultato la Capelli. “Purtroppo ho ricevuto uno stimolo di matematica molto difficile…” il caso di Magrini. Esami diversi, ma tutti accomunati da una sensazione di alleggerimento e voglia di festeggiare. “Mi sento libera - ha gridato Lucrezia Bertuzzi, uscita dal Paolini con lacrime di gioia -! Ora finalmente vado al mare”. “Io voglio solo dormire, sono sveglia dalle 3.30” ha affermato invece la Betti in un pensiero condiviso dai compagni.