Le operazioni legate alla vendemmia 2021 sono già tutte in archivio dalle parti dell’azienda agricola Branchini di Toscanella di Dozza. "Un andamento davvero positivo per quanto concerne la qualità della produzione. Uve sane e belle – commenta il titolare Marco Branchini (foto) -. Note meno liete dal punto di vista dei quantitativi con un calo di produzione del 15% rispetto all’annata passata".
Ghiacciate primaverili e siccità sul banco degli imputati. "Fortunatamente l’irrigazione di soccorso ha scongiurato guai peggiori materializzando, comunque, una buona vendemmia – ammette il viticoltore -. Una stagione caratterizzata da poche piogge e tanto vento". Inquadrando il prossimo futuro. "Un’ottima annata per i vini bianchi e rossi – continua -. Le prospettive sono buone anche dal punto di vista del mercato".
Già, le speranze mirano ad un autunno in forte ascesa. "Pandemia permettendo – tocca ferro Branchini -. La riapertura continuativa dei ristoranti e delle strutture ricettive delinea una tendenza di buone prospettive. Ci rimettiamo in pista, dopo un lungo periodo difficile, puntando forte sui prodotti di qualità", come del resto è stato sempre fatto dalle eccellenze territoriali.
Una filosofia che la cantina porta avanti dal lontano 1858 quando, dalle origini senesi, il baricentro dell’operatività si è spostato in quel di Toscanella. Un’area lambita dai torrenti Sillaro, Sellustra e Sabbioso che miscelano una combinazione terrena di sabbia, argilla e limo capace di conferisce ai vitigni peculiarità e caratteristiche speciali. Unico neo, conti alla mano, l’inevitabile salita dei prezzi delle etichette dopo questa stagione.
"I prezzi delle uve hanno già sdoganato un inequivocabile segnale di aumento delle cifre che poi si ripercuoterà sul listino dei vini – specifica l’operatore -. La filiera è segnata dai numerosi problemi legati al reperimento delle materie prime. Per non parlare del rialzo dei costi produttivi che risentono anche dei recenti aumenti tariffari delle bollette".
m. g.