Pronti 55mila euro per il manufatto sotto il ponte di via Fiagnano

L’opera in calcestruzzo ha una ‘frattura’ che potrebbe coinvolgere la stabilità della sovrastante struttura stradale

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Le giunte comunali di Castel San Pietro e Casalfiumanese hanno approvato in questi giorni il progetto definitivo presentato dal Consorzio della Bonifica Renana per effettuare importanti lavori di manutenzione al manufatto idraulico sul Sillaro a difesa del ponte di via Fiagnano, al confine fra i due Comuni.

Il finanziamento dei lavori è stimato in 55mila euro complessivi, di cui 18.500 a carico del Consorzio, che assume le funzioni di progettazione, stazione appaltante, nonché la direzione dei lavori, 18.250 a carico del Comune di Castel San Pietro e 18.250 a carico del Comune di Casalfiumanese. Nei prossimi giorni la Bonifica Renana affiderà i lavori all’impresa e, condizioni meteo permettendo, tra il 15 e il 20 maggio è prevista l’apertura del cantiere che, salvo imprevisti, avrà una durata di circa 30 giorni.

"L’approvazione del progetto – dichiarano i due sindaci, Fausto Tinti e Beatrice Poli – è l’ennesimo esempio di comunione di intenti fra i due Comuni di Castel San Pietro Terme e Casalfiumanese. Dopo l’inaugurazione nel 2020 del Ponte della Mingardona e il recente via libera anche al progetto per la ricostruzione del Ponte di Molino Nuovo, prosegue senza sosta l’attenzione per la messa in sicurezza e il miglioramento della viabilità che ci attraversa. Il nostro grazie va, ovviamente, anche al Consorzio della Bonifica Renana con cui da anni è in corso una proficua collaborazione, fondamentale in questo momento in cui, nonostante la crisi energetica e l’aggravarsi della guerra in Ucraina che moltiplicano le difficoltà create dalla pandemia, non possiamo certo retrocedere sui piani di sviluppo e difesa del territorio che abbiamo già annunciato ai cittadini".

Il manufatto idraulico esistente sotto il ponte stradale di via Fiagnano, che ha lo scopo di evitare possibili erosioni, è costituito da un’opera trasversale in calcestruzzo con profilo ‘a scivola’ collegato a una platea di dissipazione munita di soglia. L’opera si sviluppa senza soluzione di continuità per l’intera lunghezza del ponte, che è costituito da quattro campate ( le traverse sono collegate ai basamenti in calcestruzzo delle pile del ponte, con la conseguente formazione di quattro vasche).

Come spiega la relazione tecnica, "il dissesto principale ha coinvolto la vasca posta a sinistra della pila centrale, mediante la rottura dell’intera platea che è poi rifluita al di sotto della soglia di valle, creando una buca di profondità superiore ai 3 metri. Anche la ‘scivola’ in calcestruzzo risulta lesionata da rotture e profonde incisioni tanto da abbassare la quota di scorrimento di circa un metro. Si segnala anche il precario stato di conservazione della platea della vasca adiacente posta a destra della pila centrale, che presenta un’importante rottura al piede della scivola. Allo stato attuale le strutture sono ancora funzionali e il ponte non presenta criticità dovute all’azione del corso d’acqua sulle pile, ma si è già innescato il sifonamento e risulta necessario un intervento urgente di ripristino prima che i degradi mettano a rischio la stabilità dell’infrastruttura soprastante".