Pronto soccorso di Imola, ok alla vigilanza

Si parte martedì 20, dalle 19 alle 24. Gli spazi saranno riorganizzati

Il pronto soccorso di Imola (Foto Isolapress)

Il pronto soccorso di Imola (Foto Isolapress)

Imola (Bologna), 13 novembre 2018 - Costruzione di un protocollo integrato tra Ausl e Polizia municipale per la gestione congiunta dei Tso con corsi di formazione degli operatori, una valutazione ancora in corso sulla collaborazione con le forze dell’ordine per la gestione delle urgenze e soprattutto l’inserimento della vigilanza interna privata dalle 19 alle 24 dal 20 novembre. E ancora: la definizione di una nuova modalità di ingresso pedonale nonché la revisione del modulo di triage per criptare l’identificazione degli operatori. Sono queste le soluzioni messe in campo dall’Ausl, su sollecitazione dei sindacati, dopo i recenti casi di aggressione avvenuti al Pronto soccorso dell’ospedale Nuovo.

«Tanti interventi a riscontro della problematica fatti dopo la nostra segnalazione – ricordano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl in una nota – a conferma della necessità di ricostruire un modello assistenziale che faccia della sicurezza il suo elemento portante». Sempre secondo quanto riferito dai sindacati, «anche a livello regionale si è messo in moto un confronto che dovrebbe arrivare a definire linee guida sulla sicurezza degli operatori sanitari».

Nel frattempo, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl giudicano «interessante anche l’inserimento nel piano di formazione di un corso dedicato per tutti gli operatori del Pronto soccorso di tecniche di descalation per riportare all’interno della normalità la relazione – proseguono i sindacati – quando si orienta verso le esplosioni di rabbia, partendo dallo studio di casi reali».

Inoltre è prevista una «riorganizzazione strutturale» degli spazi nel Pronto soccorso «con un raddoppio delle postazioni di triage e un potenziamento delle attività infermieristiche – illustrano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – finalizzate a una presa in carico rapida dei codici gialli, quei pazienti che presentano una parziale compromissione delle funzioni dell’apparato circolatorio o respiratorio, lamentano dolori intensi senza un immediato pericolo di vita, ma che necessitano quanto prima di un controllo medico, finalizzata a ridurre i tempi di attesa».

Ciò detto, «riteniamo che la direzione sia quella giusta anche se ancora tanto c’è da fare – avvertono i sindacati –. La sanità pubblica è un valore da salvaguardare e le lavoratrici e i lavoratori della sanità ne sono il motore, personale spesso anziano che lavora in contesti difficili, spesso con organici ridotti anche in relazione agli obiettivi di finanza pubblica». La formazione, la sicurezza e la chiarezza degli interventi da mettere in atto «rappresentano una garanzia per chi lavora e per il diritto alla salute delle persone», concludono Cgil, Cisl e Uil.