"Puntiamo ai fondi del Pnrr per il Mengoni"

Meluzzi, sindaco di Fontanelice: "Il progetto è avere le risorse per fare dell’archivio un collettore di mostre e altre iniziative artistiche"

Migration

di Mattia Grandi

Anche i sei comuni del circondario imolese al di sotto dei 5mila abitanti sognano di accedere alle risorse del ‘Piano Nazionale Borghi’ previste dal Pnrr. Si tratta, infatti, della linea B di un intervento incentrato sui progetti locali di rigenerazione culturale che interesseranno oltre 200 borghi storici italiani. Pronta una dotazione finanziaria di ben 380 milioni di euro con tetto massimo dei singoli contributi pari a circa 1,65 milioni di euro. Nell’elenco delle proposte pervenute, che registra pure sinergie tra più enti come nel caso del combo Borgo Tossignano - Castel del Rio, spicca per originalità l’idea del municipio di Fontanelice.

"Il nostro progetto si chiama ‘Hub Mengoni’ – spiega il sindaco Gabriele Meluzzi –. Un piano che prevede la riqualificazione ed il potenziamento dell’Archivio Giuseppe Mengoni per realizzare iniziative in vari ambiti". Già, spazi sempre più vivi ed integrati nello scacchiere del paese. "Un fulcro per sviluppare attività rilevanti in ottica locale e nazionale – continua –. Un collettore funzionale e flessibile in grado di ospitare iniziative ed esposizioni temporanee. Ambienti rivisitati che vedranno anche la nascita di una piccola foresteria da destinare a residenza d’artista".

Una progettualità ambiziosa che accomuna 16 partner con profili, esperienze e competenze differenti. "Un lavoro immenso che ha dato forma a quei pensieri elaborati da tempo con la dottoressa Guccini, direttrice dell’archivio – analizza ancora il primo cittadino –. Tra gli attori protagonisti ci sono l’Università di Bologna, con la sua facoltà di Ingegneria, e l’Accademia di Belle Arti. Poi il Politecnico di Torino e l’Archivio ‘Emilio Sereni’". Ma non solo. "Via libera ai contributi di associazioni del territorio come quella musicale ‘Turibio Baruzzi’ di Fontanelice e ‘Segni del Moderno’ di Imola – sottolinea –. Ma anche all’apporto di un artigiano locale del gesso, dell’azienda Wasp di Massa Lombarda, di Rete Sapere e Arco Wood. Nel campo della cultura sono in squadra Archivio Zeta, Andreco, Maap e la scuola di architettura per bambini Sou". Perché l’unione fa la forza.

"La figura di Mengoni e l’architettura trainano un ragionamento più ampio che raggruppa vari ambiti di intervento – entra nel dettaglio Meluzzi –. Dai laboratori per gli artigiani, utili per insegnare e divulgare i dettami di un mestiere, ai lavori di arte pubblica con una scuola di curatela". Ma c’è di più. "Produrre opere d’arte da stampare in 3D, ideare spettacoli teatrali annuali e forgiare una didattica legata all’architettura – prosegue –. Con l’ateneo felsineo digitalizzeremo tutto il patrimonio dell’archivio mentre l’accademia punterà su una graphic novel di Mengoni. Il politecnico piemontese ragionerà sulla gestione del verde e del paesaggio". Senza dimenticare quei giovani da convogliare verso l’attività di autocostruzione per intervenire sullo spazio pubblico. "Un progetto che darà nuova vita a Fontanelice e all’Archivio Mengoni – conclude il sindaco –. Conosceremo il risultato dell’istruttoria entro il prossimo mese di maggio. Fino a quel momento è lecito cullare almeno la speranza".