Quando il San Domenico aprì solo per Naomi

Lo chef Marcattilii sfoglia l’album dei ricordi: dal compleanno di Flavio Briatore alle cene con Senna, Schumacher e Villeneuve

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di Gabriele Tassi

Il dito della ’venere nera’ si tuffa peccaminoso nella crema chantilly. Fasciata in un giubottino di pelle, gli occhi magnetici appena celati dietro le lenti rosa, Naomi Campbell si trova gomito a gomito con Valentino Marcattilii nella cucina del San Domenico. "Nessuno lo sa – confessa lo chef del ristorante stellato – ma quel dito poi finì nella mia bocca". Di quell’attimo imperdibile manca solo lo scatto, e sicuramente a Valentino mancarono le gambe quel giorno. Era il cinquantesimo compleanno dell’allora team manager Renault Flavio Briatore, vent’anni fa esatti, Naomi – quella che ai tempi era la sua fidanzata – prenotò l’intero ristorante per una festa di compleanno indimenticabile.

"Mancavano pochi giorni al Gp del 2000, e ricevetti una telefonata da una persona che parlava inglese – racconta –. Mi chiedeva di poter riservare l’intero ristorante per il giovedì prima della gara. Io risposi che non potevo, perché avevamo la Formula 1 in città e diverse prenotazioni. La conversazione finì lì: giù il telefono".

Un’occasione che rischiò quasi di sfumare, perché: "Dieci minuti dopo stavo per attaccare la segretaria quando il telefono squillò ancora – prosegue – questa volta era la segretaria di Briatore che io conoscevo, avendola vista più volte tra i box in Autodromo. Mi spiegò che a telefonarmi era stata Naomi e che avrebbero voluto vedere il ristorante".

Si presentarono di lì a poco, in testa alla compagnia "una statua bellissima in minigonna, rimasi meravigliato". Valentino e la modella si misero d’accordo su menù e preparativi per la serata. Nelle sale del ristorante a due stelle Michelin si ritrovarono così per la festa a sorpresa di Briatore tutti i team manager della Formula 1 e grandi nomi, come l’allora vicepresidente del Milan, Adriano Galliani e il ciclista Mario Cipollini.

Ma sono tantissimi i protagonisti, i campioni della Formula 1, che negli anni hanno assaggiato le delizie del San Domenico, immortalati nell’album dei ricordi. Parliamo di Ayrton Senna "che ogni volta passava in cucina con Patrese a salutare lo staff, come per dire: ’scusate per il disturbo’", ma anche Schumacher, Villeneuve, e il ’vecchio’ Enzo Ferrari che veniva ad assistere il sabato alle prove del suo beniamino canadese. "Il Drake amava la cucina casereccia", ricorda Valentino.

E’ una storia annodata stretta al tempio dei motori e al Circus quella del San Domenico, che in questo anno difficilissimo per via della pandemia ha nonostante tutto festeggiato i cinquant’anni di attività, con la stessa voglia di darsi da fare di un tempo. Una storia che assomiglia da vicino a quella di Marcattilii: "Ho sempre tifato Ferrari – confessa –, ricordo quando da ragazzini andavamo già dal giovedì sera alla Tosa, piantavamo la tenda, e restavamo lì tutto il weekend, sono ricordi indelebili".

Per Imola, come anche per lo chef del ristorante è grande la speranza che l’appuntamento con il gp, atteso da 14 anni, si rinnovi anche nel 2021. "Confidiamo in Stefano Domenicali (da poco diventato presidente della Formula 1) . Quella di quest’anno sarà sì un’edizione sottotono, ma dobbiamo comunque essere contenti, nonostante le difficoltà, che uno dei circuiti più belli al mondo sia tornato nel Mondiale, gettando nuovamente le basi per un futuro dai motori rombanti".