Quella vecchia idea della targa anti-ladri sui telai

Nel 2019 l’allora assessore. Longhi tentò di rilanciare. un progetto del 2005

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Tornano d’attualità ruberie vecchie come il mondo. I ladri di biciclette ancora non si sono fermati, nonostante l’evolversi dei lucchetti e dei sistemi di sicurezza negli anni. E torna d’attualità anche una proposta rispolverata dall’allora (era il 2019) assessore della giunta Sangiorgi, Andrea Longhi: una piccola targa per i mezzi a due ruote. L’idea era quella di rilanciare un progetto iniziato nel 2005, il ‘Registro italiano bici’, ovvero un portale in cui ogni mezzo viene associato al proprietario e munito di un numero di ’targa’. Per iscriversi basta un kit, acquistabile online al costo di 5 euro, che contiene una targhetta adesiva da incollare sul telaio della bicicletta. Se questa viene rimossa, marchia il telaio in modo inconfondibile, rendendo l’oggetto ben identificabile come rubato. La città ci aveva già provato nel 2013, il progetto è stato portato avanti per un’estate, ma poi abbandonato e c’era stato il tentativo di riportarlo in auge tre anni fa.

Comunque il portale già c’è, ed è a livello nazionale, ma forse non molti lo frequentano. Chiaro è, pure, che dotare mezzi di così ampio consumo e presenti in grande quantità in una cittadina a ’portata di ruota’ come Imola potrebbe diventare molto complesso. Inoltre, la presenza di una targa, e quindi l’associazione a un unico proprietario, potrebbe appesantire eventuali passaggi di proprietà.

Ma secondo i carabinieri, nell’ambito dei furti di biciclette, vi è una consistente quantità di casi sommersi. Molti, in pratica, vedendosi sottrarre una bici, desistono persino dal fare denuncia, rinunciando ad avere il proprio bene.

Il consiglio dell’Arma resta quindi, a ogni episodio, di segnalare quanto accaduto alle autorità competenti, perché la possibilità di riavere la propria bici è concreta.

red. cro.