Imola, muore a 15 anni negli spogliatoi. Chiesta autopsia

L'arresto cardiaco dopo l'allenamento di calcio. Giacomo Chelli giocava da 9 anni

Giacomo Chelli, imolese, 15 anni, giocava a calcio nella Sanpaimola

Giacomo Chelli, imolese, 15 anni, giocava a calcio nella Sanpaimola

Imola (Bologna), 19 dicembre - L’arresto cardiaco dopo la partita di calcio gli è stato fatale. Giacomo Chelli – quindici anni, residente a Imola, in provincia di Bologna – si è spento domenica all’ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola. Da venerdì scorso era ricoverato in Terapia intensiva, in gravissime condizioni e in prognosi riservata. Il minore era stato portato in ambulanza al nosocomio dopo un arresto cardiaco avuto a seguito dell’allenamento settimanale in un campo sportivo alla periferia della città. 

Dopo la consueta attività fisica, il giovane aveva raggiunto gli spogliatoi insieme con i compagni di squadra, poi, a un certo punto, si è accasciato a terra. La chiamata alla centrale operativa del 118 è giunta alle 17.33, mentre l’ambulanza è arrivata sul posto alle 17.42, seguita tre minuti dopo dall’automedica. «I sanitari hanno subito provveduto alla defibrillazione e alla rianimazione cardio-polmonare, già manualmente avviata (quindi senza l’uso di un defibrillatore, ndr) da personale non sanitario formato presente sul luogo – ha fatto sapere l’Ausl di Imola in una nota diffusa ieri –. Le manovre rianimatorie sono continuate in ambulanza e al pronto soccorso». Ma per il 15enne è iniziato un calvario in cui ha lottato tra la vita e la morte. Fino a domenica, quando i medici ne hanno constatato il decesso. 

A stretto giro, i famigliari hanno fornito il consenso alla donazione degli organi del giovane imolese. Giacomo era appassionato di calcio. Praticava questo sport fin da bambino. Aveva 6 anni quando ha iniziato a calciare il pallone. 

Sarà effettuata probabilmente già oggi un’indagine anatomo-patologica sul cuore del 15enne. Sono i genitori ad averla richiesta, al fine di approfondire le cause che hanno provocato l’arresto cardiaco su un ragazzo che, prima d’ora, non avrebbe mai manifestato problemi di tale natura. Tant’è che giocava a calcio da nove anni, superando le varie visite mediche di idoneità allo sport. 

Giacomo lascia mamma Irene e papà Alessandro, oltre a due fratellini più piccoli, che pure loro giocano a calcio. Proprio per questo motivo, gli accertamenti medici sono volti ad appurare l’eventuale esistenza di cardiopatie congenite.

«La società Sanpaimola si unisce al cordoglio della famiglia Chelli per la tragica scomparsa del figlio Giacomo, nostro atleta degli Allievi 2002», è il messaggio che la società ha rivolto ai genitori. «In riferimento ad alcune voci che si sono susseguite in questi giorni, teniamo a precisare che i campi da noi gestiti sono equipaggiati di defibrillatori semiautomatici e che gli stessi sono stati registrati agli uffici di competenza». Tuttavia, venerdì la rianimazione cardio-polmonare è stata avviata manualmente dal personale non sanitario formato presente sul luogo, mentre la defibrillazione è stata eseguita una volta arrivata l’ambulanza.