MARCO SIGNORINI
Cronaca

Rapinata sulla panchina a Imola: “Avevo una pistola puntata allo stomaco”

La 38enne aggredita a pochi metri dall’ingresso del Teatro Osservanza. Il bandito, fuggito in monopattino elettrico. “Alto e di bella presenza. Indossava un cappellino da baseball”

La donna di 38 anni è stata rapinata in via Venturini a Imola
La donna di 38 anni è stata rapinata in via Venturini a Imola

Imola, 5 ottobre 2023 – “Mi ha puntato una pistola allo stomaco chiedendomi i soldi. Attimi terribili in cui ho temuto per la mia vita”. E’ il racconto di una 38enne residente in città che, nel pomeriggio di lunedì, è finita nel mirino di un bandito che l’ha aggredita in via Venturini, a lato della pista ciclopedonale.

Sono circa le 17 e la giovane è seduta su una panchina a prendere il sole, a 50 metri dall’ingresso del Teatro dell’Osservanza. All’improvviso, con la coda dell’occhio, vede un ragazzo in monopattino elettrico che le passa vicino fin quasi a fermarsi. Il giovane, però, con un’età compresa tra i 20 e i 30 anni, prosegue per la sua strada facendo tirare un sospiro di sollievo alla 38enne.

Pochi minuti – probabilmente il tempo che il giovane impiega a fare il giro dell’isolato – e per la donna è l’inizio dell’incubo. Il ragazzo, infatti, questa volta, le si ferma davanti e, in pochi attimi, estrae una pistola puntandogliela al ventre.

"Mi ha detto “Dammi i soldi“ – racconta la 38enne –. Poi ho sentito un clic, come se l’arma, che non aveva il tappo rosso e sembrava in metallo, fosse stata caricata. Temevo che, anche per sbaglio, potesse partire un colpo e sono rimasta immobile. A quel punto lui ha preso la borsa che avevo appoggiato sulla panchina ed è ripartito a tutta velocità".

Una volta superato lo choc, la giovane si lancia all’inseguimento urlando a quell’uomo di fermarsi, ma una ragazza a piedi non può certo competere con un monopattino motorizzato. E così il bandito fa perdere le proprie tracce.

Alla 38enne non resta quindi altro da fare che rivolgersi ai carabinieri che, una volta raccolta la descrizione dell’uomo, diramano una nota di ricerca. Ricerche che, per ora, non hanno portato a risultati. La borsa, invece, è stata ritrovata dalla stessa 38enne che, poche ore dopo l’accaduto, è ritornata sul posto sperando di recuperare almeno i suoi effetti personali.

"Ho visto la borsa in un cestino dell’immondizia – spiega –. Mancavano solo dieci euro e un mazzo di tabacco". 

Molto chiara però la descrizione fornita dalla 38enne che, oltre alle forze dell’ordine, potrà essere utile anche agli altri cittadini per evitare ulteriori aggressioni. "Era un ragazzo alto circa un metro e 85 centimetri – racconta la donna –. Aveva la barba nera, indossava un capellino da baseball e una maglia a fantasia bianca e nera. Era un ragazzo di bell’aspetto, forse di nazionalità albanese o del Sud est d’Europa, ma non escludo che possa essersi trattato anche di un italiano. Aveva la carnagione olivastra e non ho notato particolari accenti. Ovviamente con le poche parole che ha pronunciato".

La 38enne, che ha già presentato denuncia ai militari dell’Arma, conferma le preoccupazioni di molto residenti della zona. "I vicini che vivono nei palazzi lì intorno, davanti al parco Vittime dell’11 Settembre, hanno detto di aver sporto varie denunce per la presenza di una baby gang davanti al parco che sgomma in moto, ha traffici loschi e ha già minacciato vari passanti fra cui mia madre e un ragazzo che conosco – conclude la 38enne –. Una situazione difficilmente immaginabile, fino a qualche tempo fa, nella nostra bella Imola".