Decolla grazie a un motore imolese il progetto per il recupero della fibra di carbonio previsto dall’accordo tra Hera e Leonardo. La multiservizi e l’azienda di Stato, attraverso la divisione Aerostrutture, collaboreranno infatti nello studio del recupero delle fibre di carbonio contenute nei materiali compositi a matrice polimerica utilizzati per la costruzione di parti di aeromobili. Grazie all’impianto realizzato in via Casalegno da Hera e alle conoscenze sviluppate nei laboratori del gruppo Leonardo, il materiale verrà riciclato con ricadute positive in termini di sostenibilità e di circolarità.
Via libera, dunque, alla sperimentazione su vasta scala di una futura attività industriale di recupero della fibra di carbonio nel settore aerospaziale utilizzando tecnologie avanzate che ne consentiranno il riuso come materia prima seconda. Leonardo ha sviluppato negli anni una profonda competenza dei materiali e dei processi di riciclo e, coadiuvata dall’esperienza di Herambiente, primo operatore nazionale nel settore, si impegna attivamente nella chiusura di una filiera circolare su scala industriale anche in questo settore strategico.
"Questa partnership, pienamente coerente con gli obiettivi del Gruppo Hera di decarbonizzazione e di sviluppo dell’economia circolare, ha anche una valenza strategica nell’ottica della promozione delle filiere corte (reshoring) e circolari in Italia e in Europa – spiega Orazio Iacono, amministratore delegato di Hera –. Questi progetti pioneristici richiedono alleanze in cui ciascun partner mette a disposizione risorse e competenze per accompagnare i processi di transizione green di molti campioni industriali nazionali attivi in diversi settori di business, aerospaziale, ma anche automotive, nautica e arredo per citarne alcuni, e generare così benefici ambientali, economici e sociali per numerose filiere".
L’accordo ha una importante valenza strategica dal momento che l’Europa è sostanzialmente priva di produzioni di fibra di carbonio vergine. Dunque, lo sviluppo di filiere in grado di rigenerare risorse pregiate contribuirà a sostenere il processo di autosufficienza industriale del vecchio continente. La divisione Aerostrutture di Leonardo conferirà ad Herambiente parte delle fibre di scarto derivanti dalla costruzione degli aeromobili civili: lo stabilizzatore dei turboelica Atr, la fusoliera e lo stabilizzatore orizzontale dei Boeing 787 o, ancora, i piani di coda dell’Airbus A220.
Le operazioni di recupero della fibra avverranno nell’impianto in corso di realizzazione in via Casalegno. Herambiente applicherà agli scarti la pirogassificazione e, attraverso una tecnologia a caldo, le resine dei materiali compositi (che vengono gassificate) sono separate dalle fibre di carbonio.
Il processo, messo a punto con la collaborazione del dipartimento di Chimica industriale dell’Università di Bologna e Curti, azienda di Castelbolognese (in provincia di Ravenna), sarà in grado di rigenerare nuova fibra con prestazioni equiparabili al nuovo, anche grazie agli studi portati avanti da Leonardo.
"Una collaborazione non solo volta a recuperare e rigenerare la fibra di carbonio, ma anche proiettata verso l’innovazione perché in grado di consolidare e sviluppare ulteriormente un know-how che renda sempre più performante il riciclo dei compositi rinforzati con fibra di carbonio – spiega Stefano Bortoli, capo della divisione aerostrutture di Leonardo –. Grazie a questa intesa con Herambiente, Leonardo si impegna ancora di più nel mantenimento del valore circolare degli scarti, nella riduzione dell’uso di materia prima vergine e nell’utilizzo del materiale riciclato anche per applicazioni interne, come previsto dalla più ampia strategia di sostenibilità di gruppo".