
Le elettrici donne (27.624. ) sono leggermente più numerose degli uomini (25.921)
Al via questa mattina la prima delle due giornate dedicate al voto per i referendum abrogativi. Urne aperte oggi dalle 7 alle 23 e domani dalle 7 alle 15. Gli elettori potranno recarsi alle urne per esprimere il proprio parere sui cinque quesiti che riguardano lavoro e cittadinanza.
In città, la macchina organizzativa è pronta per garantire il regolare svolgimento delle operazioni di voto. Nel territorio comunale saranno 53.545 gli aventi diritto al voto, chiamati a esprimersi in uno dei 62 seggi ordinari allestiti nei vari quartieri cittadini, come già accaduto nelle precedenti tornate elettorali. A questi si aggiungono tre seggi speciali, destinati a strutture sanitarie e assistenziali (Casa Cassiano Tozzoli e Casa residenza anziani, istituto Montecatone e ospedale nuovo), oltre a due seggi volanti, pensati per raccogliere il voto degli elettori impossibilitati a recarsi fisicamente al seggio, come nel caso della casa protetta Villa Armonia e della Casa residenza anziani Fiorella Baroncini.
A coordinare e gestire le operazioni saranno 321 persone, tra presidenti, scrutatori e segretari. In dettaglio, sono previsti 62 presidenti di seggio, 184 scrutatori, 62 segretari, più due scrutatori aggiuntivi per i seggi volanti, due per il voto domiciliare e il personale specifico per i seggi speciali (tre presidenti e sei scrutatori).
Un momento significativo sarà vissuto dai 112 giovani diciottenni che voteranno per la prima volta. Inoltre, 61 elettori temporaneamente fuori sede (31 uomini e 30 donne) hanno richiesto di votare a Imola, aderendo alla procedura che consente l’esercizio del diritto anche lontano dal proprio comune di residenza. Le donne sono leggermente più numerose: 27.624 le elettrici contro 25.921 elettori uomini.
Ma quali sono i temi su cui si voterà? I cinque referendum abrogativi proposti riguardano aspetti centrali del mondo del lavoro e della cittadinanza. Il primo quesito mira ad abrogare le norme che, nelle grandi imprese, limitano la reintegrazione dei lavoratori licenziati senza giusta causa. Il secondo punta a estendere le tutele contro i licenziamenti illegittimi anche ai dipendenti delle piccole aziende. Il terzo quesito propone l’eliminazione delle norme che facilitano l’uso dei contratti a tempo determinato. Il quarto referendum è centrato sul tema della responsabilità negli appalti: l’obiettivo è ripristinare la responsabilità solidale del committente in caso di infortuni sul lavoro subiti dai dipendenti di appaltatori e subappaltatori. Il quinto e ultimo quesito, invece, riguarda l’accesso alla cittadinanza italiana: si propone di ridurre da dieci a cinque anni il periodo minimo di residenza legale richiesto agli stranieri extracomunitari.
Perché i referendum siano validi, è necessario che si rechino alle urne almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto. In caso di raggiungimento del quorum, un voto favorevole ("Sì") comporta l’abrogazione delle norme indicate nel quesito, mentre un voto contrario ("No") ne mantiene la validità.