RestArt, oltre 20mila presenze

Bettini: "Speriamo che la kermesse possa toccare altri luoghi della città"

La foto di gruppo dei protagonisti

La foto di gruppo dei protagonisti

Imola, 17 settembre 2018 - Anche per i ragazzi di Imola, oggi, ricomincia la scuola, ma non sarà un primo giorno qualunque. Ad accogliere gli studenti dell’Istituto tecnico Paolini, delle scuole medie Valsalva e del liceo scientifico Valeriani, infatti, saranno alcuni murales di street artist. Da questo momento l’arte sarà la loro nuova e insolita compagna di scuola. Le vetrate all’ingresso del Paolini, grazie all’artista olandese Zedz, ora sono affiancate da forme geometriche e colori accesi; mentre su una facciata delle medie Valsalva i ragazzi potranno osservare il disegno di Artez, che raffigura quel momento di relax in cui hai appena finito di leggere un libro, ti addormenti e nel sogno realtà e fantasia si mescolano insieme.

L’opera sulla parete del liceo scientifico Valeriani, fra tutte, è quella che forse richiede un ragionamento interpretativo più attento. Il soggetto scelto dallo street artist tedesco Mr. Woodland, vuole raccontare la speranza della salvezza umana attraverso la conoscenza della natura. La ragazza soggetto dell’opera, uscendo da un momento buio viene attraversata da fasci di luce che rappresentano l’energia della rinascita. Questi veicoli di conoscenza risaltano nella composizione, ispirata alle tonalità scure della pittura classica di fine ’500 e inizio ’600 (Caravaggio, Michelangelo). L’opera è arricchita da alcuni corvi, animali simbolo di saggezza e conoscenza secondo la cultura nord europea , che guidano il soggetto verso un nuovo inizio.

«Uno degli obiettivi di RestArt è quello di regalare alla città opere che i cittadini non si stanchino mai di osservare, perché è nelle rappresentazioni più complesse e ricche di dettagli che si possono scoprire sempre nuovi significati – afferma il direttore artistico del festival RestArt, Cesare Bettini –. Ogni anno scegliamo di alternare collettivi di artisti che ‘condividono’ più muri ad artisti che realizzano opere d’arte singole e, come ogni anno, il festival dimostra di essere all’altezza dei progetti che si popone di realizzare. Tutto ciò è possibile grazie anche alle moltissime persone che seguono e apprezzano RestArt. Speriamo che questa progettazione partecipativa possa proseguire, ingrandirsi e toccare altri luoghi di Imola». Il festival è stato visitato da un pubblico di tutte le età che nelle tre giornate ha raggiunto circa le 20mila presenze. Il partecipanti hanno ammirato gli artisti all’opera e le mostre fotografiche a cielo aperto; partecipato a laboratori per grandi e più piccoli; assistito a concerti, esibizioni di ballo e dj set e si sono rilassati nella Chill Area.