REDAZIONE IMOLA

Riapre la storica Arena. L’inaugurazione con un concerto di Paolo Fresu

Il 6 ottobre il musicista sarà in duo con Daniele Di Bonaventura. I lavori, costati due milioni per la sola parte interna,. hanno portato al recupero totale di torre scenica, palco e sala.

Il 6 ottobre il musicista sarà in duo con Daniele Di Bonaventura. I lavori, costati due milioni per la sola parte interna,. hanno portato al recupero totale di torre scenica, palco e sala.

Il 6 ottobre il musicista sarà in duo con Daniele Di Bonaventura. I lavori, costati due milioni per la sola parte interna,. hanno portato al recupero totale di torre scenica, palco e sala.

Torna a risplendere un pezzo di storia di Castel San Pietro. Dopo lunghe traversie e lavori durati anni, i castellani domenica 6 ottobre potranno riabbracciare l’Arena così come era stata concepita e realizzata in epoca pre-seconda guerra mondiale, ovvero con la torre a far da riparo ad un ampio palco che si apre sulla platea al contrario interamente esterna, regalando non solo agli spettatori ma anche agli artisti stessi uno scenario unico, unico nel senso letterale del termine perché, come ha tenuto a sottolineare l’assessore alla Cultura Claudio Carboni, "non ci sono in Italia strutture con le stesse caratteristiche della nostra Arena". È anche e soprattutto per questo che Paolo Fresu, sul palco il 6 ottobre per l’inaugurazione che inizierà alle 18 e proseguirà alle 19 col suo concerto (in duo con Daniele Di Bonaventura), ha annullato impegni precedenti presi, per non perdersi la possibilità di esibirsi in uno spazio così unico, e in un giorno chiaramente, storicamente irripetibile.

Al vernissage, con posti limitati alla capienza della struttura (417 più una quarantina in piedi), si poterà assistere prenotandosi gratuitamente fino ad esaurimento posti (051/6954112- 150-159), godendosi un giorno unico, "la realizzazione di un sogno nel cassetto, l’inaugurazione di un contenitore culturale trasversale che dovrà essere anche turisticamente attrattivo", ha commentato la sindaca Marchetti, svelando che "tanti sono gli enti e le associazioni che ci hanno contattato in queste settimane per proporsi", e in questo senso il comune spalanca le sue porte, consapevole che "un luogo come l’Arena, che ha enormi potenzialità, merita iniziative all’altezza", e per questo è ipotizzabile, ma nulla è ancora stato stabilito, che nel futuro dell’Arena ci sia spazio sia per le realtà del territorio (in primis le attuali gestioni di Cassero e Jolly, che da anni chiudono le stagioni teatrali con il tutto esaurito), sia per realtà extra provinciali, come quelle che già si sono candidate. I lavori, costati 2 milioni di euro per la sola parte interna, hanno portato al recupero totale della torre scenica, del palco e del piano sottostante, quello che sarà occupato dai tre camerini con annessi i servizi. Sotto, all’altezza del viale delle Terme, una grande sala polivalente che potrà avere molteplici destinazioni, divisibile al bisogno in tre parti. Attrezzature, luci e suoni saranno all’avanguardia, grazie ad una scelta attenta e selettiva delle migliori strumentazioni in commercio. All’esterno, poi, un investimento di altri 170 mila euro ha permesso una riqualificazione sia delle sedute che della cabina di regia, oltre che del verde, restituendo dunque alla città la parte open dell’Arena simile a quella inaugurata nel 2009. Se per ipotizzare un’intera stagione teatrale estiva sarà necessario attendere la prossima primavera, non è esclusa invece, ha svelato il sindaco, la possibilità che anche nei prossimi mesi si scelga di regalare alla città una data inconsuetamente invernale.

Claudio Bolognesi