Richieste moltiplicate in 12 mesi: ecco perché

Cresce il numero dei gestori accreditati: solo in città sono 32

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Il boom di richieste di contributi per i centri estivi, cresciute di oltre il 10% in un anno, è dovuto essenzialmente all’ampliamento dei gestori accreditati voluto dai Comuni del Circondario nell’ambito del ‘Progetto conciliazione vita-lavoro 2022’ promosso dalla Regione e rivolto alle famiglie dei bambini dai 3 ai 13 anni. Rispetto al 2021, quando potevano partecipare al bando anche i nuclei con Isee inferiore a 35mila euro, quest’anno il tetto si è infatti abbassato a 28mila euro. E dunque, restringendo la platea dei potenziali beneficiari, era lecito attendersi un numero di richieste inferiore.

Perché non è accaduto? Perché nel frattempo è lievitato il numero dei gestori accreditati dai Comuni del Circondario. E a primavera si è assistito a un nuovo record di proposte presentate da enti e associazioni per i centri estivi 2022. Sono 43 a Imola (erano 35 lo scorso anno e solo 29 nel 2020) le istanze avanzate complessivamente da 32 realtà cittadine. Ottantuno, invece, quelle negli altri nove territori (contro le 73 del 2021 e le 55 due anni fa). Dal nuoto all’ippica, passando per il volley; senza dimenticare ovviamente le attività comunali e quelle delle parrocchie.

Il risultato, non volendo credere a un improvviso aumento di genitori chiamati a lavorare questa estate, è sotto gli occhi di tutti: nonostante i requisiti economici più stringenti, le richieste di contributo sono salite in dodici mesi da 1.821 a 2.028. Peccato però che, in parallelo, sia cresciuto anche il numero delle famiglie rimaste a bocca asciutta. Delle 2.028 istanze ammissibili inserite nella graduatoria provvisoria pubblicata sul sito del Comune (nella foto l’assessore alla Scuola, Fabrizio Castellari) sono però solo 1.467 le famiglie che riceveranno l’aiuto economico previsto fino a un massimo di 336 euro. Le altre 561 restano escluse pur avendo diritto al sostegno. Si è infatti arrivati a dare copertura delle richieste presentate dalle famiglie con Isee entro i 20mila euro, contro i 28mila dello scorso anno.