Imola, bocciato il ricorso di Lorenzi. "Non poteva guidare BeniComuni"

Il Tar: "Ha ragione l'Anac, incarico non conferibile"

Loris Lorenzi

Loris Lorenzi

Imola, 21 luglio 2018 - Il Tar dell’Emilia-Romagna ha bocciato il ricorso di Loris Lorenzi contro Anac e Comune. L’ex amministratore unico di BeniComuni chiedeva, da un lato, l’annullamento della delibera con la quale, ad agosto 2016, l’Autorità nazionale anticorruzione aveva accertato l’inconferibilità del suo incarico al vertice della società in house dell’ente di piazza Matteotti e, dall’altro, quello del successivo provvedimento attraverso il quale il Comune si adeguò a tale direttiva. Il tutto, oltre al risarcimento del presunto danno subito.

La questione sollevata con un esposto dall’allora consigliere regionale di Forza Italia, Galeazzo Bignami, è nota: Lorenzi, che all’epoca si dimise da BeniComuni senza troppo clamore salvo poi intraprendere le vie legali, oltre a guidare la società in house dell’amministrazione (poi confluita in Area Blu) era anche presidente di Acantho, realtà a partecipazione pubblica in virtù della presenza di Hera. Acantho che, come ricordano sia l’Anticorruzione che i giudici del Tar, «risulta in diretto contatto con BeniComuni, essendo stata affidataria di appalti» da parte della società in house.

«Il provvedimento Anac – si legge tra l’altro nella sentenza del Tribunale amministrativo regionale – risulta provvisto di esauriente motivazione, mediante la quale l’Agenzia ha analiticamente spiegato le ragioni, l’iter logico da essa seguito e le indagini istruttorie effettuate per pervenire alla statuizione in oggetto». E questo, scrivono i giudici amministrativi, «in relazione all’ipotesi di controllo indiretto esercitato dagli enti pubblici su Acantho Spa» e alla circostanza che «tale controllo indiretto risulta esercitato da plurimi enti pubblici locali aventi sede in diverse regioni italiane». E infine, «all’applicabilità della disciplina sulla inconferibilità degli incarichi anche a società quali Hera Spa che sono quotate in Borsa». 

Ecco perché la prima sezione del Tar emiliano-romagnolo ritiene le motivazioni sopraelencate «del tutto sufficienti» a supportare il provvedimento di Anac. E questo innanzitutto per il «richiamo al principio di effettività che necessariamente deve presiedere all’applicazione dell’istituto in oggetto, con conseguente inclusione tra gli enti privati in regime di controllo di enti pubblici assoggettati alla disciplina dell’inconferibilità anche quelli controllati indirettamente».

Nonostante sia stato costretto a dimettersi da BeniComuni, Lorenzi non è però uscito dalla vita pubblica cittadina. L’ex manager pubblico classe 1948, il cui operato è stato spesso attaccato dalle forze politiche di opposizione, è stato infatti scelto nell’estate 2017 dal Pd come responsabile dell’organizzazione della Festa nazionale dell’Unità in riva al Santerno. E all’inizio di quest’anno, l’ex sindaco Daniele Manca lo ha indicato come proprio mandatario elettorale in vista della (vittoriosa) campagna per il Senato.