
Le Guardie ambientali metropolitane controllano alcuni rifiuti abbandonati
Imola, 10 marzo 2024 – I maleducati aumentano, e il volume delle sanzioni raddoppia. Sono cresciute dalle 163 del 2023 alle 341 dello scorso anno le multe per abbandoni di rifiuti staccate dalle Guardie ambientali metropolitane e delle Guardie ecologiche volontarie. Superato anche il dato del 2022, quando le contravvenzioni si erano fermate a quota 329.
È probabilmente l’effetto della nuova Tariffa corrispettiva puntuale, che se da un lato costa in media qualcosa in meno ai cittadini, dall’altro prova a essere aggirata nel mondo peggiore da quanti non vogliono pagare la quota di conferimenti extra prevista sull’indifferenziato per chi supera le soglie massime.
Nessuna sanzione è stata invece comminata nel 2024 dal Comune attraverso le foto-trappole che sorvegliano le isole ecologiche di base, contro le 420 dell’anno precedente e le 236 del 2022. Il vecchio contratto per gli occhi elettronici è scaduto a fine 2023. E il servizio, attivo in dieci postazioni sparse in giro per la città, è stato affidato nei primi mesi dello scorso anno a un’altra ditta. Evidentemente però la loro ri-attivazione è rimasta in sospeso.
Nessun aiuto tecnologico, dunque, per Gam e Gev, con le quali da inizio 2024 il Municipio ha una nuova convenzione (anche in questo caso la vecchia è scaduta a fine 2023) per una vigilanza non inferiore alle 120 ore mensili attraverso l’attività di 45 guardie e 65 volontari.

“Non si intende sindacare la loro attività sanzionatoria contro coloro che violando le norme dimostrano di non aver alcun senso civico e commettono azioni illecite che danneggiano la comunità e l’ambiente – commenta Nicolas Vacchi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia –. Tuttavia, il problema è politico: siamo davanti ad un raddoppio delle sanzioni proprio nell’anno solare 2024 in cui è entrata in vigore la Tariffa corrispettiva puntuale. Forse non tutte saranno state elevate in ragione di queste violazioni, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti”.
E cioè: “Al netto dei contravventori e di chi commette azioni illecite che vanno giustamente punite, è evidente che questo sistema di raccolta rifiuti non funziona: lo stress psicologico dei cittadini nel dover gestire la raccolta domestica dei rifiuti è intollerabile”, è la lettura di Vacchi. Che aggiunge: “È passato solo un anno dall’entrata in vigore della tariffa puntuale e già sono sorti i problemi che noi avevamo immaginato: degrado, abbandoni, sacchi del pattume sparsi in ogni dove... E in corrispondenza di questo sono raddoppiate le sanzioni. Più volte abbiamo riportato i nostri dubbi sulla gestione della raccolta rifiuti con il meccanismo della Tcp, così come molti cittadini. L’amministrazione comunale non è chiamata a fare cassa, ma a erogare dei servizi nel bene della comunità”.