River Side Imola, il vecchio gestore fa causa a Comune e Area Blu

Domenico Amoruso chiede di risarcire la propria società di tutti i «danni patrimoniali e non patrimoniali subiti», per un valore di 210 mila euro

Il bar River side, una volta il tempio del divertimento sul lungo fiume

Il bar River side, una volta il tempio del divertimento sul lungo fiume

Imola, 22 giugno 2019 - Finisce davanti al Tribunale civile di Bologna il contenzioso che da tempo vede contrapposti da un lato l’ultimo gestore del River Side e dall’altro Comune, Area Blu, Agenzia del Demanio e Regione. Domenico Amoruso, responsabile della Srl alla quale nel 2015 era stato affidato lo storico locale sul Lungofiume, chiuso ormai da oltre un anno e mezzo, ha infatti citato tutti in giudizio. E ora, assistito dall’avvocato Andrea Giglio, chiede in primis di annullare la concessione di quattro anni fa, con restituzione degli oltre 45.500 euro versati (più interessi), e condannare i tre enti sopraelencati a risarcire la sua società «di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti», per un importo di 210mila euro.

La vicenda: a ottobre 2017 il Demanio, titolare dell’area in questione, impugna la concessione del locale siglata due anni prima, contestando ad Area Blu (all’epoca BeniComuni) la mancanza di autorizzazione all’indizione del relativo bando. In pratica, secondo l’Agenzia regionale, l’affidamento del locale è illegittimo in quanto il contratto è stato stipulato da un soggetto diverso privo di poteri su quell’area, a due passi dal Santerno, che il Comune ha però in uso fin dal 1998. E che l’amministrazione (non quella attuale) ha sempre ribadito, negli anni, di voler acquisire. Dal canto suo, la River Side 2015 Srl, nei confronti della quale Area Blu ha mosso nel tempo una serie di contestazioni, decide a quel punto di cessare l’attività. Il locale chiude (da allora è rimasto senza padrone, diventando vittima del degrado e dell’incuria) e iniziano i problemi.

«A seguito degli incontri avvenuti a dicembre 2018, sembrava che si aprissero degli spiragli per una soluzione conciliativa tra le parti – spiega l’avvocato Giglio –. Tuttavia nessuno si è premurato di porre riparo al grave danno inflitto alla River Side ed al signor Amoruso che si è ritrovato, a causa della querelle tra Comune e Demanio dello Stato, a chiudere l’attività, senza più un lavoro ed in serie difficoltà economiche. Nel silenzio generale delle altre parti, la loro citazione in giudizio era un atto necessitato dall’esigenza di rendere giustizia ad Amoruso quale vittima di errate scelte amministrative».

Sullo sfondo restano le condizioni sempre più difficili dello storico locale di via Pirandello, che sembra destinato a essere abbattuto.