Un’estetica nuova e spiazzante. Ispirata in parte all’arte rinascimentale e seicentesca, in parte alle sollecitazioni contemporanee tratte da cinema, cartoon, videogame e realtà virtuale. Sarà interamente dedicata all’artista Nicola Verlato la mostra allestita dal 26 ottobre al 19 gennaio nelle sale espositive del museo San Domenico.
Curata dal direttore di Imola Musei, Diego Galizzi, e organizzata dal Comune grazie al supporto della Galleria Giovanni Bonelli di Milano, ‘Myth Generation’ – questo il titolo della mostra – presenta più di cinquanta opere appositamente selezionate per rappresentare al meglio il percorso espressivo dell’artista: per la maggior parte dipinti, ma anche disegni e sculture. Si tratta della più importante rassegna antologica mid-career dell’artista dopo i recenti eventi espositivi che lo hanno visto protagonista alle Terme di Diocleziano e al Maschio Angioino di Napoli.
Pittore, scultore e digital artist, Nicola Verlato (Verona, 1965) è noto a livello internazionale per la sua particolare ricerca incentrata sul rapporto tra pittura, arti plastiche e new media. Tra surrealismo pop, accademismo e iperrealismo visionario, l’artista indaga il nostro immaginario in continuo mutamento e i processi di formazione delle mitologie di ieri e di oggi, offrendo il suo pennello alla loro necessità di prendere forma attraverso l’arte.
"La forza immaginifica di Verlato non può lasciarci indifferenti– commenta il curatore della mostra, Diego Galizzi –. Scene caotiche e cariche di tensione, atmosfere graffianti, accostamenti irriverenti, spettacolari effetti di luce, corpi michelangioleschi che sembrano vivere di un’eterna irrequietudine.Con questo stupefacente mix di classicità e di surrealismo allegorico Verlato riesce a dar forma all’instabilità dell’oggi e a prefigurare scenari futuri rispecchiandosi in un passato mitico che non smette mai di affascinarci".
Insomma, dopo la grande mostra dedicata a Bertozzi&Casoni, Imola Musei torna ad aprirsi alle tendenze dell’arte contemporanea con un "autorevole esponente, di valore internazionale, del forte ritorno della pittura figurativa nell’arte di oggi", per dirla con l’assessore alla Cultura, Giacomo Gambi. "Ciò che affascina e colpisce nei suoi dipinti è la proposta audace, a tratti sfrontata, con cui riesce a combinare magistralmente lo sguardo sulla civiltà di oggi e la rievocazione, ciclica in quanto irresistibile, del mito – aggiunge Gambi –. I suoi lavori dimostrano che le storie, le tensioni e le contraddizioni del mondo contemporaneo possono essere efficacemente rappresentate in un difficile equilibrio tra ordine e disordine, attraverso una convinta fedeltà alla grande tradizione pittorica del passato, sia dal punto di vista tecnico che di linguaggio".
Orari di apertura: venerdì 15-19; sabato e domenica 10-13, 15-19; chiuso il 25 dicembre e 1°gennaio. Biglietti: intero 4 euro, ridotto 3 euro (il biglietto comprende l’accesso alle collezioni del Museo San Domenico). Gratuito: fino a 14 anni; scolaresche.