Giunta di Imola, Roi gioca d'anticipo. "Dimissioni volontarie"

L'ex pretore se ne va dopo mesi di tensioni con la sindaca Sangiorgi. "Non ha condiviso la mia strategia d'urto. Ma resto nel Movimento"

Ezio Roi con la sindaca Manuela Sangiorgi

Ezio Roi con la sindaca Manuela Sangiorgi

Imola, 3 dicembre 2018 - Ezio Roi non ha più la fiducia della sindaca Manuela Sangiorgi. E la conseguenza di questi giorni di tensione si è concretizzata stamattina: "L'assessore alla Sicurezza, Ezio Roi, ha firmato questa mattina, alle 10.30 circa, le proprie dimissioni volontarie dalla Giunta della sindaca Manuela Sangiorgi. "Non volevo essere la pietra dello scandalo - ha aggiunto in conferenza stampa -. La mia strategia di impatto forte ha disturbato. Ho chiesto maggiore impegno alle forze dell'ordine, che invece sono andati a lamentarsi con la sindaca. Se lei non ha condiviso la mia strategia d'urto, ne prendo atto. Non sono il polemica con il M5s, resto nel movimento".

AGGIORNAMENTO Andrea Longhi nuovo assessore alla Sicurezza

Cosa è successo da luglio, quando Roi (il cui ingresso in Giunta in caso di vittoria del M5s alle amministrative era stato ampiamente annunciato in campagna elettorale) è entrato a Palazzo, a oggi? Tra voci, indiscrezioni e frecciatine, difficile dirlo con precisione. Roi, già candidato con il M5s al Senato alle ultime elezioni politiche, si presenta ufficialmente ai media il 27 luglio, oltre tre settimane dopo rispetto ai suoi colleghi. Motivi personali, si disse. Ed effettivamente, all’epoca, nessuno pensò a una scusa. Quello che stonò, sin da subito, fu però l’assenza della Sangiorgi al fianco di Roi in conferenza stampa; nemmeno su sollecitazione dei fotografi, che speravano in uno scatto con l’immancabile stretta di mano tra la sindaca e il suo assessore.

A far traboccare il proverbiale vaso sono state le frasi pubblicate (e poi rimosse) dall’assessore su Facebook. E in particolare: «Si sono venute a creare situazioni di conflitto interno e di mancata risoluzione di importanti questioni esterne che non possono essere lasciate ad aggravarsi, pena la sconfitta dei principi e degli ideali del Movimento unitamente all’appiattimento dell’attività di governo del Comune su posizioni che non appartengono a noi ma ad altro schieramento politico». 

L’ex pretore, sempre su Facebook, ha rilanciato ieri le parole di Fabrizio Favilli, consigliere comunale del M5s che ha iniziato il mandato da capogruppo, salvo poi cedere il testimone a Valerio Giovetti. «Ezio sta toccando i nervi scoperti di un sistema – è il pensiero di Favilli – che altri, compreso chi della sicurezza fa un cavallo di battaglia a livello nazionale (sì, parlo del centrodestra), vogliono lasciare così com’è. Ma qualcuno soffia sul fuoco, e purtroppo questo fuoco, non si sa come, ha contagiato anche qualcuno di noi, che ha messo in dubbio l’azione di Ezio perché troppo forte e diretta».

Secondo quanto ricostruito dallo stesso Favilli, giovedì è stata chiesta da Roi una riunione degli attivi in cui l’assessore ha illustrato la sua attività svolta in questi mesi, e gli obiettivi futuri. Al termine della relazione è stata chiesta la fiducia al gruppo che ha votato così: 17 favorevoli, 2 astenuti e 0 contrari. «Ora nessuno metta più in discussione Ezio», era l’auspicio (sabato mattina) dell’ex capogruppo.

«Se verranno confermate le voci che danno Roi in uscita dalla Giunta non possiamo che esserne felici», era già ieri il gelido commento di Marco Casalini, segretario locale di quella Lega che a Roma governa con il M5s e qui, dai banchi dell’opposizione, ha chiesto a più riprese la sostituzione dell’assessore alla Sicurezza. «La sua inclinazione ideologica ed il suo passato (ex sessantottino, ndr) lo rendevano la persona sbagliata – assicura Casalini -, nel posto sbagliato e al momento sbagliato».