"La situazione del corso del fiume Santerno a Imola desta notevole preoccupazione". A dirlo, due settimane dopo l’ondata di maltempo di inizio novembre e a sei mesi dall’alluvione di maggio, sono Nicolas Vacchi e Marta Evangelisti, rispettivamente capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune e in Regione. L’altra mattina, i due esponenti di opposizione hanno compiuto un sopralluogo in alcune frazioni cittadine, tra cui quella di San Prospero.
"Gli argini del fiume sono ancora vulnerabili – fanno notare Vacchi ed Evangelisti –. Gli interventi ordinari e di somma urgenza, in molti tratti del fiume, non sono stati eseguiti. E non si comprende quali ne siamo le motivazioni. Abbiamo constatato di persona la pericolosità di alcuni punti lungo il corso del fiume, nell’Imolese, in prossimità di terreni privati e proprietà immobiliari. Ci siamo attivati per portare all’attenzione degli enti competenti, in particolare Regione e Comune, questa situazione, chiedendo conto del perché non si sia ancora garantita la tranquillità a chi risiede in quei luoghi, in modo da poter ritornare a vivere la quotidianità in sicurezza".
I due esponenti di FdI esortano gli enti locali a utilizzare i fondi stanziati dal commissario alla ricostruzione post-alluvione, il generale Francesco Paolo Figliuolo. "Gli strumenti per agire in somma urgenza esistono – sottolineano Vacchi ed Evangelisti –. Il Governo ha garantito le risorse, tutte le altre chiacchiere stanno a zero e, siccome i fatti parlano chiaro, è ora che anche l’amministrazione imolese renda conto del proprio operato, cosa si è fatto o non si è fatto, senza alzare inutili vittime di fumo e polemiche strumentali".
E ancora: "Pretendiamo dalla Giunta attenzione particolare verso quelle frazioni della media e bassa pianura, quali San Prospero, Sesto Imolese, Sasso Morelli e Spazzate Sassatelli, oltre che ovviamente le zone di Zello, colpite tutte in varie forme e diversi modi dalle alluvioni di maggio fra Sillaro e Santerno, e dalla esondazione del Santerno di novembre – concludono Vacchi ed Evangelisti –. In alcuni luoghi, il sindaco non si è nemmeno presentato. Ci vuole più rispetto".
Proprio per quanto riguarda Zello, dopo la (contestata) esclusione dall’elenco dei territori alluvionati, ora la frazione è pronta a essere ammessa in tale lista. Lo ha assicurato il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario alla ricostruzione per la aree colpite dal maltempo dello scorso maggio. Oltre a Zello, il provvedimento (fondamentale per consentire a imprese e cittadini di ottenere sgravi e agevolazioni) è destinato a essere esteso, tra l’altro, anche all’intero territorio di Castel San Pietro Terme. Qui, nonostante la richiesta del Comune, vengono al momento considerate zone rosse solo il parco Lungo Sillaro e le frazioni di Gaiana e Montecalderaro, Molinonovo e Gallo Bolognese. Già nelle scorse settimane erano invece state accolte da Figliuolo le richieste di allargamento del perimetro della zona rossa avanzate da Dozza e Medicina. Da parte loro, Vallata del Santerno e Mordano erano già considerate per intero alluvionate, mentre Castel Guelfo aveva rinunciato all’istanza di ampliamento avanzata inizialmente.