
Il governatore Michele de Pascale e il sindaco di Imola Marco Panieri
Un film in buona parte già visto. Imola saluta il Gp di F1 faticosamente riabbracciato nel 2020, dopo un’attesa lunga 14 anni. Uno schiaffo che la politica aveva tentato di evitare e che ora divide i partiti. "L’esclusione dal calendario 2026 non rappresenta la parola fine – assicurano il presidente della Regione, Michele de Pascale, e il sindaco Marco Panieri –. Siamo già al lavoro per presentare una proposta strutturale per il 2027 ed eventualmente a subentrare a Madrid in qualsiasi momento già dal prossimo anno. Questo non è il tempo delle polemiche, degli scaricabarili e di abbandonarsi alla rassegnazione. Ora è il tempo, per tutti, di assumersi le proprie responsabilità. Abbiamo chiesto al Governo e all’autorità sportiva un tavolo istituzionale per approfondire con precisione termini e modalità di sostegno e lavoro congiunto". Da Roma, però, dove nell’ultimo anno i due vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani si sono spesi per la permanenza di un Gran Premio la cui pratica è oggi sul tavolo del ministro dello Sport, Andrea Abodi, ieri non sono arrivate risposte. Il contratto firmato dall’allora Governo Draghi, che nel 2021 ha esteso la permanenza del Circus a Imola fino allo scorso maggio dopo due edizioni a porte chiuse (in mezzo anche quella annullata nel 2023 causa alluvione e mai recuperata) prevede un investimento di 25 milioni a gara. E nella sua articolazione più recente conta un impegno di 5 milioni del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che si aggiungono ai 6 dell’Ice, l’Istituto per il commercio estero (sempre Governo), ai 5 della Regione e ai 2 del Consorzio pubblico locale Con.Ami per poi arrivare, attraverso, un ulteriore impegno di Aci, alla cifra necessaria per il Gp. Questo fino a ieri. Da domani, per far parte dell’olimpo dei motori (ricaduta economica stimata 300 milioni a gara) servono 35-40 milioni all’anno per partecipare alla rotazione e 55-60 per essere una presenza fissa in calendario.
"Avevamo proposto un crowdfunding con aziende e cooperative per salvare il Gp: dalle istituzioni locali invece solo silenzio e immobilismo – hanno protestato la capogruppo di FdI in Regione, Marta Evangelisti, e i consiglieri comunali Nicolas Vacchi, Serena Bugani e Simone Carapia –. La Motor Valley perde un palcoscenico internazionale, mentre Monza rinnova senza problemi. Le responsabilità sono chiare e devono essere assunte da chi ha governato male". All’attacco anche Forza Italia, che ricorda come dal Gran Premio di Imola traesse giovamento economico tutto il territorio metropolitano di Bologna. Dice, dunque, Pietro Vignali, capogruppo azzurro in Regione. "È anche un fallimento del sindaco metropolitano, Matteo Lepore. Il Governo ha stanziato i fondi per mantenerlo, il ministro Tajani aveva manutenuto l’impegno, se è stato perso il Gp di Imola vuol dire che il territorio non ha saputo fare squadra".