Se l’alluvione non è un evento naturale

Marco

Signorini

Pensare infatti che le famiglie possano attingere dai propri risparmi attendendo mesi per i rimborsi sarebbe infatti un azzardo. Un azzardo che rischierebbe di mettere in ginocchio l’intero territorio. E il motivo è presto detto: di soldi in ’cassaforte’ ce ne sono ben pochi perché è ormai da oltre un anno che i cittadini stanno facendo i conti con inflazione alle stelle e tassi di interesse al limite dei proibitivo.

Proprio per questo occorre più che mai semplificare, dando indicazioni chiare ai cittadini su come procedere.

Parliamo di persone che, dall’alba al tramonto, mettono mani e piedi nel fango per restituire dignità alle proprie abitazioni e che dovrebbero trovare anche il tempo di contattare le varie compagnie elettriche per chiedere informazioni sulla sospensione delle bollette. Sono molti, infatti, a chiedere un prontuario chiaro da pubblicare sui siti dei Comuni interessati dall’alluvione e noi ci facciamo carico, come sempre, di inoltrare la richiesta ai diretti interessati.

Un altro tasto dolente sono le polizze assicurative. Sono infatti centinaia le famiglie che, tra le varie clausole scritte in minuscolo, non riescono ancora a capire se hanno diritto a qualche rimborso e i telefoni delle varie compagnie squillano spesso a vuoto.

Perché non sempre gli ’eventi naturali’ comprendono l’alluvione. Già, proprio così e, per molte famiglie, oltre il danno si rischia anche la beffa.

Ecco perché le istituzioni non possono e non devono lasciare soli cittadini e attività colpiti anche perché Emilia e Romagna sono tra i propulsori dell’intera nazione e perdere questi due motori significherebbe mandare in stallo l’intero sistema.

Con una certezza: la logica del ’rinvio’ non basta perché poi qualcuno a casa, per chiedere quanto gli spetta, bussa di sicuro. Insomma, per rialzarsi non c’è tempo da perdere.