Servizi educativi, esordio tra le proteste

Una mamma scrive al Comune dopo il cambio di gestore: "Mio figlio disabile senza sostegno. Così dovrà restare a casa"

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"Vi chiedo immediatamente di agire perché a mio figlio e agli altri ragazzi e ragazze che si trovano nelle stesse condizioni sia garantito il diritto sacrosanto di accedere ai servizi scolastici". È una richiesta di aiuto tanto accorata quanto ferma quella che arriva da Federica, mamma di un ragazzo iscritto allo Scarabelli, che rischia di essere fortemente penalizzato (per ora non gli sono state garantite le 16 ore delle quali avrebbe bisogno in aggiunta alle 14 di sostegno) dall’ormai noto cambio di gestione nel settore dell’inclusione tra i banchi.

"Mio figlio è un alunno disabile grave e praticamente da sempre ha usufruito degli insegnanti di sostegno e degli educatori forniti dalle cooperative sociali", spiega la signora in una lettera aperta inviata al sindaco Marco Panieri, all’assessore alla Scuola, Fabrizio Castellari, e al dirigente scolastico Gian Maria Ghetti. Federica contesta, in particolare, le rassicurazioni arrivate dal Comune, dopo le polemiche sul cambio di gestione del servizio ora affidato a una nuova cooperativa che ha vinto il bando aperto nelle scorse settimane dal Circondario, circa "l’attenzione con cui si sarebbe vigilato sulla qualità e continuità dei servizi". E fornisce "tre considerazioni" a sostegno di quanto espresso.

"La prima, drammatica. Mio figlio – ricorda la signora – necessita ogni settimana di 14 ore di sostegno e di 16 ore di educatori. Queste ultime 16 ore sono a tutt’oggi zero, e la conseguenza è che a mio figlio attualmente è impedito di poter frequentare il primo anno allo Scarabelli: resta a casa o va a scuola poche ore alla settimana, pregiudicando il suo equilibrio e mettendo oltremodo in difficoltà noi genitori. Lo dico perché so che anche altre famiglie ad oggi si trovano nella stessa identica e incresciosa situazione".

Detto che in effetti in questi primi giorni di scuola sono già stati segnalati vari disagi per gli alunni, la seconda considerazione della mamma è la seguente: "I servizi ai disabili offerti dalla cooperazione son sempre stati fin qui pensati e costruiti insieme da Comune e cooperazione locale, in un rapporto di sussidiarietà. E questo garantiva un’alta qualità degli stessi. Tutto ciò con l’appalto appena fatto è stato di fatto disintegrato. Gli educatori, che arriveranno spero al più presto, saranno anche bravissimi e tuttavia sarà una mera fornitura di manodopera, tutt’altra cosa rispetto a prima e per la quale non era nemmeno necessario un bando".

Infine la terza considerazione, "la più importante". Vale a dire l’appello citato in apertura, aggiunta alla richiesta rivolta agli amministratori locali di "essere più lungimiranti e attenti una prossima volta. Basta davvero poco – conclude la mamma – per distruggere quella qualità dei servizi alle persone che in molti prima di voi hanno saputo costruire. Tutelatela quella qualità. Aumentatela. Non svendetela per un piatto di lenticchie".