Servizi educativi, l’atto di accusa delle coop

L’Alleanza contro il Circondario dopo il cambio di gestore: "È stato scelto di premiare solo il minor prezzo. Ora rischiano 300 lavoratori"

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"La decisione di bandire una gara che in ultima istanza premia il prezzo rappresenta una scelta dell’Amministrazione e non un obbligo dettato da qualche norma. E ha creato le condizioni del cambio di gestione proprio a ridosso della partenza della scuola". È il duro atto d’accusa lanciato ieri dall’Alleanza delle cooperative imolesi (Legacoop, Confcooperative e Agci), all’indomani del passaggio di testimone alla guida dei servizi educativi del Circondario tra la compagine formata da Solco e Seacoop, che lo teneva saldo ormai da intere decadi, e una nuova realtà extra-territoriale. Un appalto da diversi milioni di euro, suddiviso in vari lotti, che tiene con il fiato sospeso circa 300 lavoratori e getta nello sconforto tante famiglie per il rischio di interruzione della continuità nel percorso educativo, assistenziale e di mediazione scolastica.

"A preoccupare è il metodo applicato per le aggiudicazioni di servizi – protestano le cooperative –. Nel determinare l’esito della gara, infatti, è l’elemento del prezzo ad incidere in modo decisivo, ribaltando la valutazione sulla qualità nel quale le cooperative del territorio risultavano ampiamente in vantaggio, rispetto alle aziende aggiudicatarie in alcuni dei lotti". E ora secondo l’Alleanza è "consistente il rischio che un forte ribasso sul prezzo finisca per tradursi nella mancata valorizzazione del lavoro del personale impiegato, che è parte consistente del costo complessivo del servizio".

Il problema, così come presentato dalle cooperative imolesi, ha nel suo complesso tante sfaccettature. Ci sono realtà lavorative bocciate, che "hanno fatto dell’appartenenza al territorio un fattore di qualità e di successo". Quanto agli educatori, "ciascuno dovrà decidere se rimanere nella sua attuale cooperativa – ricordano dall’Alleanza –, dove spesso è anche socio e dove da anni si sta reciprocamente investendo nella sua professionalità, o accettare l’offerta di lavoro della cooperativa subentrante, alla quale non è legato se non dall’opportunità di continuare un lavoro".

Quanto agli istituti scolastici, a pochi giorni dal suono della campanella "potrebbero essere costretti a rinunciare a professionisti che da anni lavorano con loro oppure potrebbero mantenerne una parte – sottolineano le cooperative –, ma con una organizzazione di supporto diversa da quella collaudata con successo nei decenni passati".

Ultimo, ma non certo per importanza, il tema del disagio per le famiglie e dei minori fragili. "È fondamentale – concludono dall’Alleanza delle Cooperative di Imola –, perché il servizio oggetto di gara è pensato per loro. Il disagio che vivono è chiaro; ci sono educatori che per anni hanno seguito i loro figli e potrebbero non esercitare più questo servizio. Pensiamo però che sarebbe improprio contrapporre due parti deboli e due diritti: la possibilità di ricevere un buon servizio e contemporaneamente un buon lavoro in una buona organizzazione dovrebbero andare insieme".