Sicurezza Imola, il Comune chiede un posto di polizia ferroviaria in stazione

L'appello a prefetto e questore: "I locali sono già disponibili"

Agenti della Polizia ferroviaria in servizio

Agenti della Polizia ferroviaria in servizio

Imola, 27 settembre 2019 - Aprire un posto di polizia ferroviaria in stazione. Innanzitutto nei periodi delle festività (quando il numero dei viaggiatori aumenta) e durante gli eventi in Autodromo (come succedeva ai tempi della F1); in futuro, magari, 365 giorni all’anno, come già accade in realtà vicine, e analoghe a quella imolese, tipo Faenza. E’ la richiesta indirizzata dal Comune al Comitato provinciale ordine e sicurezza pubblica, dopo che il maggior presidio del territorio (stazione ferroviaria compresa) disposto da Bologna durante lo scorse festività natalizie ha dato buoni frutti.

«C’è già un ufficio predisposto a tale scopo – ricorda l’assessore Andrea Longhi –, ma praticamente non è mai stato utilizzato». La richiesta è ora sul tavolo del Prefetto e, in particolare, dell’organo consultivo del quale Palazzo Caprara, a Bologna, si avvale. E cioè quel Comitato di cui, oltre alla sindaca Manuela Sangiorgi, fanno parte il questore, il comandante provinciale dei carabinieri e quello della guardia di finanza.

Per arrivare all’apertura regolare dell’ufficio in stazione (oggi pare avvenga solo in occasione del weekend Superbike grazie al trasloco della Polfer faentina) serve però, come conferma il titolare della Sicurezza in Giunta, un potenziamento degli organici della polizia. Un tema caldo, ormai da tempo, in riva al Santerno, con il commissariato di via Mazzini che è da anni sotto di diverse unità. E che avrebbe bisogno, tra le altre cose, anche di una nuova volante per presidiare in maniera migliore la città.

Il discorso è poi strettamente collegato al numero degli agenti della municipale presenti sul territorio. In tal senso, il gruppo del M5s rivendica in questi giorni «l’assunzione a livello circondariale di otto unità, quelle che la legge ci consentiva a livello di capacità occupazionale per l’anno in corso, di cui tre assegnate in altri Comuni del Circondario (il servizio è gestito in convenzione con l’ente di via Boccaccio, ndr) per compensare anche gli elementi usciti per raggiunti traguardi pensionistici».

L’orientamento del 2020 «sarà garantire ulteriori nuove assunzioni visto che la legge regionale pone dei vincoli», assicura la parte lealista della maggioranza, dopo le forti critiche avanzate sul tema dai sei dissidenti del gruppo pentastellato. «Tutte le forze dell’ordine sono tiratissime nei numeri – osserva l’assessore Longhi –. Un impoverimento dovuto all’applicazione per 10 anni della legge secondo la quale, per ogni due persone che andavano in pensione, ne veniva assunta una. Ora servirebbero dieci anni di provvedimento opposto: due ingressi per ogni uscita. A quel punto, forse, non avremo più realtà sotto-organico».