Smog Imola, in arrivo la mappa

Niccolò Bellini (Spacemind Npc): "Monitoreremo la qualità dell’aria, informando in tempo reale amministrazioni e cittadini"

Inquinamento e qualità dell’aria sono tra i temi più scottanti della nostra epoca

Inquinamento e qualità dell’aria sono tra i temi più scottanti della nostra epoca

Imola, 21 gennaio 2020 - L’allarme ‘aria irrespirabile’ è una campana che suona per tutti. E, di questi tempi, sempre di più. Se la crociata ambientale, per un 2020 più verde, è portata avanti da tutte le parti politiche, ora monitorare la qualità dell’aria, nell’area urbana e periferica, potrebbe essere davvero possibile. Entro l’estate, infatti, il progetto portato avanti dal Comune, assieme a Npc Spacemind, Imola Informatica Spa, Citera, Sma srl e Celi srl, potrebbe ricevere l’ok dall’Unione Europe e ottenere i fondi del Bando Uia, rivolto alle smart city per la sperimentazione di soluzioni innovative capaci di rispondere alle sfide legate allo sviluppo urbano sostenibile.

Se così fosse, la nostra aria sarebbe sotto controllo e pure la nostra salute: prenderebbe il via, infatti, il progetto per la realizzare un’infrastruttura tecnologica, innovativa e multilivello, a servizio di cittadini, aziende ed enti pubblici per il monitoraggio su scala puntuale, locale e distribuita della qualità dell’aria nell’area urbana e periferica. A raccontarlo è Niccolò Bellini, ingegnere responsabile della direzione Spacemind di Npc. Niccolò, di che cosa si tratta? "Abbiamo progettato un’architettura innovativa per il monitoraggio della qualità dell’aria. Sarà fatta di più livelli, che raccolgono diversi dati: il primo, a livello terrestre, utilizza dei sensori distribuiti in maniera capillare, a scacchiera, nelle zone in cui si vuole monitorare l’aria. Il secondo livello sarà costituito da sensori mobili, che possono essere indossati e portati in giro. A questi si aggiunge il sensore spaziale, basato su un nano-satellite, che dall’alto rileva su larga scala la distribuzione delgli inquinanti e supporta le misure dei sensori a terra". Che tipo di dati generano questi sensori? "I sensori misureranno non solo umidità, pressione e temperatura, in maniera precisa e localizzata, ma in modo particolare la concentrazione e distribuzione di diversi inquinanti. In questo modo, i sensori tutti insieme, istante per istante, forniranno dati precisi sulla qualità dell’aria, cioè in quali zone della città ci sono le maggiori concentrazioni di inquinanti e quali zone, invece, sono più ‘pulite’. Per fare un esempio, si potrebbero concentrare i sensori nelle aree scolastiche, per tenere sotto controllo l’inquinamento nelle aree più frequentate dai bambini". Quali sono i vantaggi? "Oltre al vantaggio tecnologico e scientifico, per l’innovazione che questa architettura rappresenta, c’è quello sociale: i dati infatti non verranno comunicati solo all’amministrazione, ma abbiamo la volontà di coinvolgere tutti i cittadini, che, tramite un portale o un’applicazione, potranno accedere ai dati. In questo modo, l’amministrazione potrà decidere quali azioni intraprendere, su quali zone, ma anche i cittadini saranno sensibilizzati a scegliere mezzi sostenibili, come la bici, e potranno anche preferire una zona rispetto a un’altra per una passeggiata. Se il pro getto prenderà piede, diventeremo tutti più partecipi nel migliorare la qualità della nostra aria".