
I vigili urbani durante un controllo nelle giornate in cui è ridotta la circolazione del traffico
Imola (Bologna), 27 dicembre 2015 - Mentre i sindaci delle maggiori città italiane, al Centro e al Nord, emettono ordinanze restrittive con le quali sperano di riuscire ad abbassare il livello di polveri sottili in atmosfera, a Imola la situazione è leggermente migliore. C’è la nebbia, densa e grigia, ci sono nubi basse, ma le famigerate Pm10 non sono state ancora registrate a livelli tali per diversi giorni da indurre l’amministrazione a prendere provvedimenti ulteriori rispetto a quelli già decisi con gli accordi regionali di Liberiamo l’aria. La situazione non è però rose e fiori: lo dimostrano gli sforamenti del limite di legge di 50 microgrammi per metro cubo d’aria che la stazione Arpa di viale De Amicis ha registrato nel 2015 sino ad oggi. Finora sono stati 19, e per legge si dovrebbero assumere provvedimenti se si superano i 35 sforamenti in un anno.
Bene, E quindi? Quindi non c’è da stare tranquilli, anche se paradossalmente la situazione è in miglioramento. «Persistono condizioni di tempo stabile che continuano a determinare la stagnazione della massa d’aria inquinata sulla pianura padana», scrive Arpa di Emilia-Romagna nel suo report diffuso alla vigilia di Natale. «In tutte le province c’è almeno una stazione con valori superiori ai limiti di legge – sottolinea Arpa – e ci aspettiamo che alla fine dell’anno le stazioni con più di 35 superamenti saranno circa il 60 per cento del totale».
Naturale che Imola non possa sottrarsi alle considerazioni generali di Arpa: «Nel 2015 la qualità dell’aria in Emilia Romagna è stata peggiore rispetto al 2013 e al 2014, in base a tutti gli indicatori principali. Questo peggioramento è dovuto essenzialmente alle condizioni meteorologiche più sfavorevoli che si sono presentate nell’ultimo anno, in particolare a partire dal 20 ottobre (con il susseguirsi di orribili situazioni altopressorie, ndr)». La situazione del 2015 è «una delle peggiori in assoluto degli ultimi 11 anni, simile al 2006». Ciononostante, aggiunge Arpa confrontando i dati dal 2001, «si conferma in ogni caso il trend in diminuzione dell’inquinamento».
Non poteva mancare il capitolo salute: scrive Arpa che l’Agenzia europera per l’Ambiente «ha richiamato l’effetto delle polveri sottili (valori medi annui) sui decessi attesi: su questo tema i risultati si possono ottenere solo attraverso azioni di piano, soprattutto a livello di bacino... Elevati e continui valori di polveri sottili come quelli degli ultimi 10 giorni... possono avere effetti acuti su apparato respiratorio e cardio-circolatorio. Per valutare il loro effetto – conclude Arpa – vanno connessi al contesto complessivo che determina l’insorgenza delle patologie invernali, in particolare le altre condizioni climatiche (temperature e umidità), le influenze ecc. Per valutare questi aspetti sarà monitorato l’esito dei ricoveri ospedalieri, in accordo con i Servizi della Regione».