Software Kaspersky sotto la lente "Azienda sanitaria a rischio"

L’assessore Donini: "L’operazione di ricambio è in corso, ma occorre tempo. Ad oggi il sistema funziona"

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Capire se l’uso dei software Kaspersky, antivirus russo teoricamente messo al bando a livello nazionale, possa "mettere in pericolo il funzionamento delle aziende sanitarie o i dati dei cittadini". E questo "soprattutto senza che le strutture centrali ne siano consapevoli". Lo ha chiesto ieri la consigliera regionale Valentina Castaldini (Forza Italia), affermando di aver avuto accesso agli atti e di aver riscontrato che l’antivirus è usato da queste Ausl: Modena, per l’intero parco Pc aziendale (i server hanno un altro software); Bologna, uso per 12.300 pc e 480 server; Romagna, 9mila licenze su pc e server virtuali; Imola, contratti fino al giugno 2023.

Secondo la Castaldini (nella foto), ci potrebbe essere un’acquisizione di dati sensibili legati a malattie e terapie di privati cittadini, poi rivenduti nel dark web. L’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, ha risposto che ‘’il tema non è banale e i nostri tecnici informatici se ne stanno occupando, insieme ad altri assessorati’’. Alcune aziende hanno seguito l’accordo quadro nazionale "che ha fatto propendere per questa scelta, ma i decreti degli ultimi mesi hanno fatto cambiare rotta. Proprio per eventuali rischi di sicurezza nazionale".

Detto questo, "l’operazione di ricambio è in corso e ci sono tempi non immediati – ha proseguito Donini –. La Pubblica amministrazione si è mossa e mantiene una costante attenzione sulla tutela dei dati. Ad oggi non si registrano blocchi al sistema’’. Castaldini ha replicato affermando che "alcune Ausl dicono di non aver ricevuto le informazione e che non è successo niente. Mi auguro che non accada nulla. Occorre velocizzare i tempi, perché sulla sicurezza dei dati la Regione si gioca il futuro".