Sos truffe, in azione finti installatori del gas

L’allarme del consigliere Morini: "Inducono gli anziani a pagare subito il montaggio e sottoscrivere una manutenzione annuale"

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"Siamo del Comune di Castel San Pietro, dobbiamo installarle questo rilevatore del gas diventato obbligatorio per legge". Con queste modalità va in scena in questi giorni nel territorio una truffa che tenta di colpire prevalentemente persone sole, preferibilmente anziane. Nella rete è di certo già caduta una donna, che ha firmato il contratto con questi sedicenti tecnici che, in buona sostanza, hanno raffinato la tecnica di una truffa che nel recente passato ha portato anche a degli arresti nel nord Italia. A denunciare il pericolo è il consigliere comunale di Prima Castello Luca Morini, che è anche presidente regionale dell’associazione di consumatori La Casa del Consumatore.

"E’ una truffa che rispetto al passato è stata leggermente modificata, ma resta una truffa a tutti gli effetti. Chi suona alla porta presenta un foglio nel quale compare il logo del Comune di Castel San Pietro, e viene sottolineata a più riprese l’obbligatorietà per legge dell’installazione". Il modus operandi è chiaro, e ha come detto già colpito pochi giorni fa una pensionata castellana. I truffatori ("spesso è una sola persona molto giovane, vestita in giacca e cravatta e con un ottimo eloquio", spiega Morini) individuano persone sole, prevalentemente anziani, e facendo leva sulla falsa appartenenza al Comune e su presunte (in realtà inesistenti) "nuove leggi che impongono l’installazione", una volta introdotti nell’abitazione "si fanno firmare un contratto che certifica l’avvenuta installazione dello strumento, contratto che ha include un costo d’installazione e una manutenzione obbligatoria annuale". In buona sostanza l’anziana castellana truffata ha ‘sborsato’ subito 500 euro ("tramite bonifico bancario", precisa Morini), poi si è impegnata con la firma sul contratto a pagare 300 euro all’anno per la manutenzione. "Oltretutto, scaltramente, chi truffa non lascia ‘tracce’ pericolose. Per esempio, il volantino che mostra con il simbolo, non sappiamo ancora se contraffatto o modificato, del Comune, non lo lascia al ‘cliente’, ma lo rimette nella valigetta prima di allontanarsi".

Una truffa si diceva raffinata rispetto al passato, quando sedicenti tecnici non si accontentavano della stipula del contratto, ma provvedevano a digitare sul pos una cifra di migliaia di euro che di fatto derubavano ai malcapitati ‘clienti’. Una modalità che, però, era stata scoperta e aveva portato ad arresti nel nord Italia. "E’ necessario far sapere che queste bande di truffatori si muovono spesso per territori, e che da alcune settimane operano in queste zone. L’invito che facciamo ai castellani è quello di prestare massima attenzione per non rischiare di cadere nella rete".

Claudio Bolognesi