Spazzati via sogni e speranze

Marco Signorini

Un’ondata di acqua e fango che in pochi attimi ha portato via sogni, speranze e sacrifici di tante famiglie. Compresa la mia. Questa volta chi vi scrive non sarà solo cronista, ma anche protagonista, come migliaia di cittadini emiliano-romagnoli, di uno

dei più tragici avvenimenti

che il nostro territorio si

trova ad affrontare.

Sono circa le 5 di mattina quando, a Castel Guelfo, timori e preoccupazioni iniziano a farsi realtà. Gli impianti fognari, dopo le incessanti piogge, non reggono più e l’acqua inizia ad invadere cantine e garage su più strade. Ma è soltanto l’inizio. Il Sillaro esonda infatti alle prime luci dell’alba e invade la zona di via Volta con campi e case sott’acqua. Intervengono carabinieri, polizia locale e protezione civile per chiudere la provinciale che porta a Imola. La strada, in pratica, non esiste più. Ma l’acqua

non si ferma e, attorno a mezzogiorno, invade il centro del paese, in particolare l’area di via Nadi. Ed è qui che chi vi scrive diventa, suo malgrado, uno dei protagonisti della vicenda.

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