Stalking Imola, perseguita la ex per anni: arrestato

Stalker in carcere: la condanna a due anni e due mesi è definitiva

stalking (foto di repertorio)

stalking (foto di repertorio)

Imola, 8 ottobre 2019 - In carcere uno stalker che per lungo tempo non aveva dato tregua alle sue vittime: la ex compagna e il suo attuale compagno. A eseguire l’ordine di carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Bologna, sono stati i carabinieri della stazione di Sesto Imolese, che hanno prelevato l’uomo, 40 anni, siciliano, residente in paese, e lo hanno tradotto alla casa circondariale della Dozza a Bologna.

Il persecutore, alcuni anni fa, si era reso protagonista di una lunga serie di angherie nei confronti delle sue vittime e, per tale motivo, era stato riconosciuto colpevole di numerosi reati: maltrattamenti in famiglia, percosse, lesioni personali, violenza sessuale, violenza privata, minacce e atti persecutori nei confronti della sua ex compagna; nonché di lesioni personali, minacce, danneggiamenti e atti persecutori nei confronti del compagno della stessa. In particolare, il molestatore era stato lasciato dalla sua donna a causa della sua aggressività, dopo un lungo periodo fatto di violenza e umiliazioni tra le mura domestiche. Dopo la separazione, l’uomo aveva dapprima tentato la via della riconciliazione con la sua ormai ex compagna ma, al diniego della donna, era poi passato alle maniere forti, mettendo in atto anche pedinamenti e appostamenti. Seguendo il solito cliché che accompagna i casi di stalking, l’uomo aveva cominciato a tempestare di messaggi e telefonate la vittima, fino poi ad attenderla nei luoghi da lei frequentati per urlarle il suo sdegno e per picchiarla, il tutto secondo un comportamento che da una parte mirava a ristabilire la relazione e dall’altra tendeva a vendicarsi per l’abbandono subìto. Lo stesso atteggiamento violento si era ripetuto, poi, nei confronti del nuovo compagno della donna, che aveva cercato di far ragionare inutilmente il persecutore e che si era trovato a dover affrontare le sue ire. Dopo la condanna in primo e in secondo grado, l’imputato aveva recentemente presentato ricorso presso la Corte di Cassazione, la quale, pochi giorni fa, ha rigettato la richiesta ritenendola inammissibile. Per il quarantenne, adesso, dopo diversi anni e due sentenze, si sono aperte dunque le porte del carcere ove dovrà scontare una pena di due anni e due mesi di reclusione.