Stalking Imola, ossessionato dalla commessa. Indagato

Provvedimento del giudice: non deve avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla donna

Le indagini sono state seguite dai carabinieri

Le indagini sono state seguite dai carabinieri

Imola, 23 maggio 2019 – Continuava a importunare una donna con cui non aveva mai avuto nessun tipo di relazione, arrivando alle minacce e persino all’aggressione, e per tale motivo il tribunale di Bologna ha disposto una misura cautelare coercitiva. Protagonista dei fatti, un imolese di 37 anni, nullafacente, conosciuto in città perché avvezzo a comportamenti discutibili dal punto di vista della civile convivenza. Un personaggio scomodo che molti allontanano ricorrendo alla pazienza, ma che questa volta ha superato il limite.

A denunciare l’imolese è stata una donna di 52 anni, commessa, che nei mesi scorsi si è trovata a essere al centro dell’ossessione del personaggio in questione, subendo atti persecutori diventati via via sempre più insopportabili. Esausta e anche impaurita da tale comportamento, la donna ha deciso di chiedere aiuto ai carabinieri.

Dopo la denuncia, la magistratura ha dunque emesso il ‘divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa’, che obbliga lo stalker a mantenere una certa distanza dalla vittima. Inoltre, in caso d’incontri casuali, l’indagato deve immediatamente allontanarsi, consentendo alla persona offesa il completo svolgimento della propria vita sociale in condizioni di sicurezza, senza che la tutela alla libertà di circolazione e di relazione della vittima possa trovare limitazioni relative allo spazio.

Nel caso in cui il persecutore non dovesse rispettare il divieto, sarebbe immediatamente arrestato. I carabinieri invitano a sporgere querela in situazioni di questo tipo poiché, come dimostra il caso in oggetto, alle denunce seguono delle misure coercitive concrete. Soprattutto diventa indispensabile la collaborazione dei cittadini quando tali soggetti si rendono protagonisti più volte di comportamenti illeciti, reiterando lo stesso reato anche nei confronti di persone diverse tra loro.

Infatti, solo in presenza di più segnalazioni la magistratura è in grado di emettere provvedimenti efficaci e che possano porre un freno alla pericolosità di queste persone.

«Non abbiate paura, rivolgetevi ai carabinieri con fiducia – dice il maggiore Claudio Gallù, comandante della Compagnia di Imola – perché, al contrario di ciò che spesso si crede, la magistratura è sensibile a questi fenomeni e lavora per contrastarli in tempi rapidi». In sostanza, più denunce vi sono più si aggrava la misura cautelare. Da qui l’appello dei carabinieri.