"Stop mascherine Così torniamo a rivedere i sorrisi"

Soddisfazione per la fine delle restrizioni. Ma tanti cittadini preferiscono la prudenza

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di Mattia Grandi

Sono cessati in simultanea gli obblighi di indossare la mascherina e di mostrare il Green pass per accedere ai negozi. Gli effetti della nuova ordinanza, archiviato il test d’ingresso domenicale a saracinesche abbassate, hanno affrontato il primo atto dell’esame da routine giornaliera. Anche nel centro storico di Imola.

Negozianti e clienti divisi tra la fedeltà al dispositivo personale di protezione al chiuso ed il desiderio di ritrovare la normalità. A volto scoperto. "Mi sono sempre attenuta alle regole, imposte e consigliate – spiega Juna Fontanelli, titolare del negozio di abbigliamento donna Jolie –. Ora la mascherina è facoltativa ma, per gli operatori commerciali, fortemente raccomandata".

Pochi i dubbi. "La indosso a prescindere, anche senza obblighi – precisa –. E’ una disposizione che non mi ha mai creato problemi con le clienti. Tutte l’hanno portata sul viso all’interno degli spazi dell’esercizio. D’ora in poi ognuna si comporterà come meglio crede".

In quel valzer tra abitudini, paure o ritrovata serenità: "Prevale l’idea di una consuetudine ormai assimilata, non percepisco timori – ragiona –. Dal conteggio del via vai di ieri sono leggermente in vantaggio gli indossi". La pensa in modo diverso Filippo Baroncini, alla guida del negozio di dischi ed accessori ‘All the Best!’ di via Mazzini: "Molte persone sono ancora alle prese con le vecchie abitudini – analizza –. Dalla mia vetrina vedo i clienti che frugano nelle tasche del giubbotto o nelle borsette per cercare la mascherina prima di spingere la maniglia della porta".

Poi, una volta dentro al locale, cambia lo scenario. "Si ricordano delle nuove disposizioni e le abbassano. Tre o quattro di loro, invece, sono entrati senza – continua –. Io non la indosso. Credo nella volontà di riappropriarci alla svelta di un pizzico di normalità. Non voglio creare imbarazzo agli altri e seguo la legge".

Capitolo bar. Sorride Gianluca Lelli dietro al bancone del Caffè Emilia in versione smascherata. E’ finito pure il patema di incrociare ordinazioni e controllo del green pass ai tavolini. "Finalmente ognuno è libero di comportarsi come crede seguendo il proprio pensiero – racconta –. Capto una certa serenità tra la gente dopo il lungo periodo di stancanti restrizioni. Non hanno prezzo quei sorrisi nascosti per troppo tempo dalle mascherine. Il nostro lavoro vive anche di piccole soddisfazioni". La mia scelta di stare a viso scoperto? "Qualche problemino respiratorio accentuato dall’uso del dispositivo – conclude Lelli – e tanta stanchezza".

Vox populi, vox dei. "La mascherina ed i vaccini sono stati molto utili soprattutto nel periodo invernale – specifica Luca Salvadori –. Ora sono favorevole all’allentamento delle misure, in particolar modo negli esercizi commerciali". Ma c’è di più. "Giusto togliere le protezioni individuali e focalizzare la loro graduale scomparsa da tutti i luoghi al chiuso – aggiunge –. Capisco, però, chi vuole indossarle per sentirsi più sicuro".

Sulla stessa lunghezza d’onda Michela Giorgi: "Comprensione e rispetto per le scelte di tutti – osserva –. La strada che porta alla normalità passa necessariamente dalla rimozione di molte restrizioni. Usiamo educazione e buon senso. Bello rivedere il volto della gente, un punto in più a favore della socialità".