Striscia la Notizia al San Domenico di Imola: l’uovo in raviolo è la star

Stasera su Canale 5 lo chef Mascia presenta la ricetta-simbolo; "Un piatto da ’rispettare’, con il suo classico ripieno di ricotta e spinaci"

Massimiliano Mascia, chef del San Domenico che ha due stelle Michelin dal 1977

Massimiliano Mascia, chef del San Domenico che ha due stelle Michelin dal 1977

Imola, 11 maggio 2021 - Stasera a Striscia la notizia (su Canale 5, alle 20.35) torna l’appuntamento settimanale con la rubrica enogastronomica ‘Capolavori italiani in cucina’. Paolo Marchi, fondatore nel 2005 insieme a Claudio Ceroni di Identità Golose, incontra Massimiliano Mascia del San Domenico di Imola (due stelle Michelin dal 1977), che propone la ricetta de ‘L’Uovo in raviolo’.

Il San Domenico di Imola nasce nel 1970 per rendere l’alta cucina accessibile a tutti con il cuoco Nino Bergese, affiancato dal giovanissimo Valentino Marcattilii. Dopo la morte di Bergese, Valentino comincia un intenso periodo di formazione in Francia e, tornato in Italia, assume la guida della cucina del San Domenico, oggi passata al nipote Massimiliano Mascia, classe 1983.

Al pubblico di Striscia la notizia, Mascia racconterà come cucinare il celebre ‘Uovo in raviolo’: ideato nel 1974 da Nino Bergese e Valentino Marcattilii, il piatto è rimasto immutato nel tempo ee è sempre presente in carta. La ricetta completa de ‘L’Uovo in raviolo’, così come tutte le altre della rubrica di Paolo Marchi, sarà consultabile da domani sul sito di Striscia la Notizia.

Intervistato proprio da Identità Golose nel 2019, quindi prima del disastro della pandemia che ha messo a dura prova tutto il settore della ristorazione, Mascia parlava così del classico uovo in raviolo: "É una ricetta simbolo del San Domenico, locale che ha una storia alle spalle e un suo stile. E non è perfetto solo in quanto simbolo. Ma anche, soprattutto e semplicemente, come portata. Un solo raviolo a riempire il piatto, il ripieno classico di ricotta e spinaci, al centro il tuorlo d’uovo fondente, sul raviolo il tartufo nero delle colline intorno a Imola, il parmigiano dolce, il burro di malga. Sapori intensi, avvolgenti, golosissimi".

"Un piatto come questo si può solo rispettare – continua Mascia –, poi è chiaro che oggi in un menu di 5 o 6 portate ce ne può essere solamente uno così, altrimenti il percorso risulterebbe troppo pesante. Negli anni ‘70 e ‘80 poteva ancora andare bene un menu più impegnativo, oggi il nostro rapporto con il cibo è cambiato, ci sono esigenze diverse".

E tornando al momento storico attuale, da aggiungere che il comparto della ristorazione attende con ansia lo slittamento del coprifuoco, ora fissato alle 22. Sembra probabile che dal 17 maggio, quindi il prossimo lunedì, il limite potrebbe slittare di un’ora, forse due. A questo proposito, pochissimi giorni fa proprio lo chef bistellato Mascia aveva sottolineato che "un’ora in più, o due, cambierebbe tutto per i locali. Sarebbe come riassaporare la normalità". red. cro.