GABRIELE TASSI
Cronaca

"Suo figlio ha investito una ragazza". Ancora il raggiro del finto avvocato. Donna consegna gli ori ai truffatori

Ingannata un’anziana nel quartiere Marconi, i gioielli dovevano servire come cauzione: bottino da 10mila euro

I telefoni della vittima bloccati da due chiamate, al vaglio alcune telecamere in zona

I telefoni della vittima bloccati da due chiamate, al vaglio alcune telecamere in zona

Gli ori e i ricordi di una vita, consegnati "a un ragazzo distinto, vestito di nero". Il galoppino di un sedicente avvocato, in realtà il complice di una banda assetata di soldi e pronta a colpire gli anziani, soli, giocando sui loro affetti più cari. Ennesima puntata, almeno la quarta nell’ultimo mese, della truffa ‘del finto incidente’, questa volta andata in scena nel quartiere Marconi, un raggiro utilizzatissimo dai malintenzionati. Trama molto semplice e inganno ben architettato: la vittima viene convinta per telefono che un parente vicino abbia investito e ridotto in fin di vita una persona e poi costretta a consegnare denaro o gioielli come ‘cauzione’ per far uscire il figlio o la figlia dal carcere. Esattamente quanto accaduto l’altro giorno a una 76enne.

Squilla il telefono di casa: "Pronto?" E di là dalla cornetta: "Pronto, Carabinieri, suo figlio ha investito una ragazza sulle strisce, che ora è in gravi condizioni in ospedale". A raccontare tutto è proprio il figlio della donna, che dice: "Io ero in ufficio, nulla mi era accaduto, pare che i malintenzionati sapessero pure il mio nome".

La pensionata a quel punto, preoccupata, comincia a cadere nella rete dei truffatori, che assestano il colpo di grazia con una seconda telefonata al cellulare della donna, mentre l’altra chiamata è ancora in corso. Al numero mobile chiama un finto avvocato: "Signora, sono il legale della ragazza investita". L’uomo a quel punto chiede una sorta di cauzione: 12.800 euro per liberare il figlio della vittima. La pensionata però risponde: "Non ho con me tutti quei soldi". Così, il finto avvocato, come da rodatissimo metodo, informa la 76enne che sarebbero andati bene pure dei gioielli, e che avrebbe mandato un suo collaboratore a casa dell’anziana per farli valutare. Quest’ultima, presa dal panico e con entrambi i telefoni bloccati dalle chiamate tenta di aprire la cassaforte, ma non ci riesce: "Le mandiamo un nostro tecnico" rispondono dall’altra parte. Incredibile ma vero, passano pochi minuti e si presenta alla porta prima un falso tecnico, con tanto di valigetta (ma nel frattempo la donna è riuscita ad aprire la cassetta blindata), poi "un ragazzo giovane e distinto, vestito di nero", il collaboratore del finto legale.

Fermo sull’uscio chiede alla donna di poter vedere i gioielli. Tra le sue mani finiscono un importante orologio d’oro, fedi nuziali, bracciali e collane. A quel punto, il finto avvocato tranquillizza la donna: "La ragazza sta meglio, le restituiremo i suoi beni nel pomeriggio". Ovviamente il ragazzo sparisce nel nulla come tutto il bottino, ma pare che una telecamera di sicurezza posta in prossimità del palazzo abbia ripreso l’ingresso e l’uscita del truffatore dal condominio. Una refurtiva di oltre diecimila euro quella quantificata dalla vittima e dai suoi familiari in seguito al raggiro, durato quasi due ore. Solo dopo aver sentito il figlio la donna si è resa conto di essere stata ingannata e ha sporto denuncia. Episodi simili si erano verificati nelle scorse settimane in Pedagna e pure a Bubano, dove invece i carabinieri erano riusciti a fermare un malvivente praticamente con le mani nel sacco. Stessa cosa è accaduta a Sansepolcro, nell’Aretino, dove i Carabinieri sono riusciti a intercettare e arrestare lungo l’E45 due truffatori che avevano appena messo a segno il raggiro, sottraendo a una 83enne imolese ori e contanti per quasi 12mila euro. Determinante la prontezza dell’ainziana che, capendo di essere stata truffata ha subito allertato i carabinieri e si è segnata la targa dell’auto.