Superbike Imola, l’Autodromo lavora per il ritorno

La trattativa con gli organizzatori spagnoli di Dorna avviata da tempo

La Superbike potrebbe tornare in riva al Santerno

La Superbike potrebbe tornare in riva al Santerno

Imola, 9 novembre 2 023 - "Stiamo lavorando per riportare la Superbike nel calendario del circuito. Vogliamo ridare slancio anche alla musica delle moto". Il sindaco Marco Panieri esce allo scoperto. E ammette l’esistenza di una trattativa , a quanto pare anche piuttosto avviata, con gli spagnoli di Dorna, organizzatori del Mondiale riservato alle due ruote derivate dalla serie di produzione. L’obiettivo è far tornare appunto la Superbike in riva al Santerno. Del resto, nel 2023 il circuito intitolato a Enzo e Dino Ferrari compie 70 anni. E dunque una grande competizione internazionale su due ruote da affiancare al Gran premio di Formula 1, sul tracciato pensato in origine per le moto ma sul quale quest’anno si è saliti in sella solo per quel Campionato italiano velocità già confermato anche per il 2023, sarebbe l’ideale.

"Imola, senza l’autodromo, non sarebbe Imola – ha ammesso l’altro giorno il sindaco davanti alle oltre 160 persone arrivate in Autodromo per festeggiare i primi vent’anni del Moto Club Imola –. Al centro del nostro futuro c’è l’autodromo e vogliamo collegare, ancora di più, questo importante impianto alla città". Accanto al primo cittadino, il presidente di Formula Imola, Gian Carlo Minardi, e il direttore generale dell’Autodromo, Pietro Benvenuti, ai quali tocca adesso il compito di condurre in porto la trattativa. E poi c’era Giancarlo Salvi, presidente del Moto Club Imola, che da tempo sogna di rivedere le due ruote mondiali correre in pista, assieme al suo vice Giacomo De Magistris. "Organizziamo corsi di guida, facciamo formazione per gli ufficiali di percorso e svolgiamo attività moto turistica – ricorda Salvi –, ma le nostre forze si stanno concentrando per far tornare nell’autodromo imolese il grande motociclismo".

Sì, ma a che prezzo? Non siamo neanche lontanamente ai livelli del Gran premio di Formula 1, per il quale serve ormai un investimento vicino ai 30 milioni. La Superbike, pezzo forte del calendario dell’Autodromo fino al 2019, richiede infatti un investimento da alcune centinaia di migliaia di euro, cifra dalla quale rientrare almeno in parte grazie alla vendita dei biglietti. Si può fare, dunque. E questo anche perché, da un lato, la Superbike non può più fare a meno di Imola, da sempre una delle tappe più affollate in calendario. E dall’altro la tappa del mondiale delle derivate di serie, tra addetti ai lavori e pubblico, riempie alberghi e genera indotto come pochi altri appuntamenti in calendario. Bisogna però tenere ben presente due aspetti. Il primo: le esigenze di bilancio di Formula Imola, società al 100% pubblica in quanto sotto il controllo di Con.Ami. La seconda: la visione della Regione, che sostiene il contratto per la Formula 1 a patto che Imola non faccia (troppa) concorrenza a Misano, dove la Superbike tornerà il 4 luglio prima della MotoGp attesa invece a settembre.

Su questo punto si sono già espressi altri due motoclub molto importanti del territorio: Santerno Checco Costa e Racing Imolese #96. "Non bisogna fermarsi ai tecnicismi burocratici di chi fa cosa (Imola quattro ruote, Misano due ruote) perché ci si può sempre parlare e trovare accordi – hanno avvertito nei giorni scorsi le due realtà in una dichiarazione congiunta –. Nel caso specifico, l’interconnessione tra i due tracciati è forse molto più concreta di quanto si pensi. Sono finiti i tempi dell’esclusività degli eventi senza che possa esserci altro. Se veramente il nostro autodromo sostiene di non avere limiti per il futuro, questo limite non deve certo rimanere con le moto".