Superbonus, un business per i benestanti

Migration

Caro Carlino, vorrei sottoporvi una mia considerazione a proposito del contributo del 110% sui lavori edilizi. Le osservazioni che faccio possono nascere anche da una non approfondita conoscenza del provvedimento, nel qual caso chiedo le dovute scuse. Sono d’accordo col Governo e precedentemente con il presidente Draghi a proposito di alcune mostruosità di tale provvedimento. Al riguardo mi torna in mente il motto della Giuffrè editore nei testi universitari: ‘Multa paucis’, che al riguardo tradurrei ’Molte risorse pubbliche per pochi e benestanti cittadini’. Comunque è legge e, seppure contestabile, dura lex, sed lex!!! Quello che mi fa andare in bestia e da qui la richiesta a chi di dovere di farsene carico è questo: una volta ristrutturata l’abitazione col contributo intero dello Stato, il proprietario può rivenderla al prezzo di mercato, sicuramente maggiorato con le migliorie fatte. Se così è, come sembra, al danno iniziale per la comunità si aggiunge la beffa! In questo modo, in parole povere il ristrutturatore a spese dello Stato rivende l’immobile ad un prezzo molto più elevato di prima, conseguendo un profitto ai danni della collettività. Siamo in uno Stato di diritto e non possiamo ad nutum cancellare una legge che il Parlamento ha approvato, però potrebbero porsi dei vincoli alla vendita nel senso che il proprietario dell’alloggio ristrutturato non possa vendere l’immobile prima di un certo periodo, a meno che non voglia restituire quanto percepito dallo Stato. Vi è una forza politica che va fiera di questo provvedimento e, nel contempo, si fa paladina per mantenere redditi a favore della classe meno agiata (misura condivisibile se veramente dovuta): fra questi due principi mi sembra ci sia una distonia, ma forse sono io che non ho capito!

Adriano Gini

Le lettere (max 15 righe) vanno indirizzate a il Resto del Carlino via Quarto, 4 - 40026 Imola Fax: 0542-30093 # E-mail: cronaca.imola@ilcarlino.net