TeaPak, già operativo il nuovo stabilimento

Il polo di via Bicocca è stato costruito in un anno da Cefla e non si è fermato durante la pandemia

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È già operativo, dopo solo un anno dalla posa della prima pietra, il nuovo stabilimento TeaPak, costruito da Cefla e progettato da Open Project. Un vero record, data la mole del sito e considerati i due mesi di lockdown durante i quali il cantiere al civico 15 di via Bicocca è stato uno dei rarissimi, in tutto il Paese, in grado di restare in attività. "I lavori sono proseguiti con la massima attenzione alla sicurezza e alla salute delle persone, coerentemente con i valori che accomunano TeaPak, azienda del Gruppo Yogi Tea, e Cefla", assicurano i diretti interessati.

"Il segreto di questo successo – commenta Andrea Costa, managing director di TeaPak – è stata la reattività con cui abbiamo creato congiuntamente una serie di protocolli speciali per salvaguardare i lavoratori, basandoci sulle direttive nazionali e regionali, nelle loro frequenti evoluzioni. La scelta di restare operativi in cantiere è stata valutata di giorno in giorno durante tutto il periodo dell’emergenza Covid-19. Il benessere delle persone e l’estrema flessibilità sono stati il motore di questa avventura anche perché sono, da sempre, alcuni dei valori fondamentali di TeaPak".

Gianmaria Balducci, presidente di Cefla, la cui sede si trova a poche centinaia di metri dal nuovo stabilimento TeaPak, parla di "due aziende unite da una vision comune, al servizio del miglioramento della vita delle persone". E aggiunge: "Siamo stati molto contenti di poter lavorare in qualità di general contractor a questo ambizioso progetto".

Attualmente lo stabilimento di TeaPak, unico polo produttivo europeo del Gruppo Yogi Tea, produce oltre 650 milioni di bustine di tisane. L’attività non si è arrestata durante il trasloco dalla vecchia sede: un altro record reso possibile grazie a tutto il personale. Il nuovo sito si sviluppa su oltre 12.000 mq, con la possibilità di raddoppiare la produzione. L’investimento di TeaPak, sui 25 milioni, è stato mantenuto sul territorio, comprese le installazioni industriali, che saranno certificate 4.0, curate da aziende leader della Packaging Valley emiliana. Il progetto e la direzioni lavori sono stati seguiti dallo studio di architettura e ingegneria Open Project di Bologna; il coordinamento della sicurezza in cantiere, particolarmente impegnativo per via delle disposizioni anti Covid-19, è stato curato dall’imolese Studio 102. Non appena sarà possibile, nel rispetto delle norme e delle procedure di sicurezza, verrà organizzato l’evento inaugurale. Nel frattempo si sta procedendo alla decorazione dello stabilimento, affidata ai noti artisti imolesi Andrea Pelliconi (Fungo) e Pietro Grandi (Piotr).