Acque agitate in casa Cefla, con i lavoratori che annunciano per domani un’ora di sciopero (l’ultima del rispettivo turno). Nei giorni scorsi, nella sede della cooperativa industriale imolese, si è svolta un’assemblea molto partecipata, alla quale hanno partecipato oltre 400 dipendenti in presenza e collegati online.
"Durante questo incontro – si legge in un volantino firmato da Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Rsu, che circola da ieri in Cefla – dai dipendenti ci è stata confermata una situazione cronica di contrasto tra l’area tecnica del settore Medical e l’azienda. La definiamo cronica perché purtroppo sono anni che questa situazione si sta prolungando, con continui cambi di dirigenza, di responsabili e un turn-over molto al di sopra della media aziendale (più di 40 persone in due anni, su una novantina)".
In questa ottica, "l’azienda ci ha esposto un punto di vista completamente divergente da quello riscontrato dai dipendenti nell’area tecnica Medical – riferiscono i sindacati –. Abbiamo chiesto di risolvere questi contrasti senza mai travalicare il rispetto e la dignità delle persone, visto che siamo stati messi al corrente anche di trattamenti ingiuriosi e arroganti, con turpiloqui e offese personali".
La posizione dei rappresentanti dei lavoratori è netta: "L’azienda ha tutti gli strumenti contrattuali, il diritto e le possibilità per contestare o sanzionare comportamenti non consoni alla sua mission, ma quello che non consentiamo è la mancanza di rispetto. Sappiamo tutti che lavorando in condizioni di forte pressione è più facile commettere errori e se capita di certo è senza finalità di dolo. Soprattutto se succede a persone che hanno grande esperienza e un profondo know-how, che per colpa di un clima avvelenato, stiamo via via perdendo. Il perdurare di questa situazione mina il futuro competitivo dell’azienda".
In altre parole, sindacati e dipendenti vogliono evitare che "si superi la linea del rispetto per le persone e per il loro lavoro". Una opinione "ampiamente condivisa" dall’assemblea, al punto che il via libera all’ora di sciopero dimostrativo "per dare un segnale deciso all’azienda" è arrivato "con una votazione quasi unanime. Continueremo gli incontri con l’azienda – concludono i sindacati – per ripristinare i toni e i modi nel giusto perimetro del rispetto reciproco e della collaborazione alla quale eravamo abituati".
Enrico Agnessi