Imola, massacrato di calci e pugni nel parcheggio del centro commerciale

E' accaduto fuori dall'iper Leonardo. Pakistano arrestato per tentato omicidio, ora è ai domiciliari. Il ferito è un connazionale: ricoverato in coma, si è ripreso

Un posto di blocco della Polizia (Isolapress)

Un posto di blocco della Polizia (Isolapress)

Imola, 17 aprile 2018–Un pakistano di 36 anni, Ahmad Q., è agli arresti domiciliari in relazione a un’accusa molto pesante: tentato omicidio, ai danni di un suo connazionale e coetaneo. I fatti che hanno messo lo straniero nei guai sono accaduti qualche sera fa nel parcheggio dell’iper Leonardo. Sono state le guardie giurate in servizio al centro commerciale ad accorgersi, verso le 21, che nel parcheggio c’erano due persone che si picchiavano. Anzi, ce n’era uno, grande e grosso, che aveva avuto la meglio sull’altra persona, ormai a terra e tramortita da una gragnuola di colpi. Uno dei vigilantes è andato nel parcheggio e ha cercato di trattenere l’energumeno, ma nonostante gli sforzi, non ci è riuscito. Lo straniero picchiava ugualmente, con calci e pugni, l’altro uomo disteso sull’asfalto.

Alla centrale di controllo delle guardie giurate altri due vigilantes hanno notato quanto stava accadendo e, dopo aver avvisato il 113, sono usciti per dare manforte al collega. Intanto il picchiatore aveva iniziato a fuggire, inseguito dai due vigilantes usciti in tutta fretta dalla struttura dell’iper. Le indicazioni di questi ultimi alla Polizia hanno messo gli agenti sulle tracce del fuggitivo, raggiunto, reso innocuo, arrestato e portato in commissariato.

Intanto il 118 aveva preso in carico il ferito, portandolo in ospedale al Maggiore di Bologna, in stato di coma a causa dei colpi ricevuti al cranio. Atif M., questa la vittima, è rimasto alcuni giorni sotto stretta osservazione medica, poi è uscito dal coma ed è stato dimesso, sembra senza conseguenze fisiche. Il giudice ha convalidato l’arresto dell’aggressore, disponendone nell’immediato la custodia cautelare in carcere vista la virulenza dell’episodio e l’aggressività dimostrata; la misura cautelare è stata attenuata con gli arresti domiciliari.

Gli inquirenti hanno cercato di capire per quale motivo si fosse scatenato il diverbio. L’aggressore ha raccontato di aver pestato il connazionale perché questi aveva offeso sua sorella, ma la violenza messa in campo posta a confronto con la presunta offesa è parsa sproporzionata. Di certo c’è l’elemento alcol: entrambi i pakistani sono infatti risultati in preda ai fumi dell’alcol, un fattore che può certamente avere avuto un peso nella perdita di controllo. I due stranieri, in ultimo, sono entrambi richiedenti asilo, in attesa di essere regolarizzati sul territorio italiano.

ma. mar.