Tetano, sintomi e cura

Batterio nascosto nell'ambiente. Tutelarsi bene però non è difficile: lo spiega il medico Roberto Rangoni

Roberto Rangoni

Roberto Rangoni

Imola, 2 ottobre 2019 - Se mi ferisco con un chiodo arrugginito rischio di prendere il tetano? «E’ una domanda che ci viene posta spesso – spiega Roberto Rangoni, responsabile della Prevenzione delle Malattie Infettive e Vaccinazioni dell’Ausl di Imola –. Il rischio c’è ma non per colpa della ruggine. Le ferite a maggior rischio di tetano sono le lesioni contaminate dal terriccio, specie se sanguinano poco. Anche i morsi di animale, come nel caso tipico di un cane, possono essere a rischio per il tetano».

Il tetano è una malattia infettiva acuta non contagiosa causata da un batterio, il Clostridium tetani. «La malattia è attualmente piuttosto rara perché la maggior parte della popolazione è vaccinata – continua il dottor Rangoni – Le spore di questo batterio possono sopravvivere nell’ambiente esterno anche molto a lungo, contaminando polvere e terreno, e possono entrare nell’organismo umano attraverso una banale ferita o una escoriazione di cui spesso non ci si accorge. Dopo un’incubazione da pochi giorni a 3 settimane, le spore possono trasformarsi nelle forme vegetative che producono una potentissima tossina che raggiunge, attraverso il sangue e la linfa, le fibre nervose, causando contrazioni muscolari dolorose e spasmi diffusi».

Spesso i muscoli colpiti per primi sono quelli della testa (tipico il cosiddetto ‘riso sardonico’ provocato dalla contrazione del muscolo della mandibola), quindi i muscoli della deglutizione per scendere al tronco e agli arti, compromettendo anche la respirazione. Il tetano obbliga spesso a lunghi ricoveri in ospedale, per lo più in rianimazione, e in circa 3-4 casi su 10 può provocare la morte.

Un caso di tetano è stato diagnosticato quest’estate: «Erano 30 anni che non se ne verificava uno nel nostro territorio – ricorda Rangoni –. La paziente, anziana e mai vaccinata, ha probabilmente contratto la malattia da una banale ferita in un dito del piede che si è contaminata con la terra. È tuttora ricoverata e fortunatamente le sue condizioni cliniche stanno lentamente migliorando».

Ogni anno in Italia si ammalano di tetano circa 30-40 persone, per la maggior parte soggetti non vaccinati o con vaccinazione incompleta, soprattutto donne oltre i 65 anni. L’unico modo di prevenire il rischio è la vaccinazione, in Italia obbligatoria dal 1968 per tutti i nuovi nati.

«Il vaccino antitetanico – conclude Rangoni – è costituito dalla tossina tetanica trattata in modo da perdere la sua tossicità, mantenendo però la capacità di stimolare la produzione di anticorpi protettivi. Il vaccino è molto efficace e sicuro; gli effetti collaterali più frequenti si limitano a una reazione locale nella sede di iniezione. Il vaccino per il tetano, attualmente raccomandato, è associato alla difterite e alla pertosse (il trivalente)».

Nell’Ausl di Imola è molto semplice prenotare la vaccinazione gratuita per difterite-tetano-pertosse: sono a disposizione gli Sportelli unici distrettuali e/o il Cup telefonico (800 040606). Per ulteriori informazioni c’è lo sportello di Sanità Pubblica aperto lunedì-venerdì 12-13.30. Il calendario vaccinale per i neonati prevede la somministrazione di 3 dosi al 3°, 5° e 11° mese nel vaccino combinato esavalente. Un richiamo viene eseguita a 5-6 anni e un’altra a 13-14 anni. Sono consigliati richiami ogni 10 anni per mantenere una buona protezione, ma, in caso di ritardo, non si deve comunque mai ricominciare il ciclo vaccinale.

Attivando il Fascicolo Sanitario Elettronico è disponibile il proprio certificato vaccinale e sarà semplice controllare se c’è necessità di un richiamo vaccinale.