
Tornano le mascherine: "Nessun allarme. Ma vanno protette le persone vulnerabili"
Mascherina chirurgica obbligatoria, da oggi, in tutte le strutture sanitarie dell’Ausl di Imola (Ospedale, Pronto Soccorso, Case della Comunità, Ambulatori territoriali, Centri Prelievi). La ragione del provvedimento di ’ritorno al passato’ è l’aumento dei casi di Covid-19, ma non solo.
Ce lo spiega il dottor Gabriele Peroni, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl.
Peroni, come è stata presa questa decisione?
"Premetto che non c’è una situazione di allarme, le positività sono davvero poche e in generale i casi non destano preoccupazione. Ne abbiamo discusso fra noi e abbiamo portato al direttivo una sensibilità di tanti, non soltanto di chi si occupa di epidemiologia e malattie infettive. Si vuole adottare, assieme alla direzione aziendale, ogni precauzione per tutelare in particolare le persone fragili che frequentano le nostre strutture".
Cosa significa imporre questo obbligo?
"Andiamo verso la stagione autunnale e riprenderanno a circolare anche altri virus, non solo il Covid: l’influenza, il virus respiratorio sinciziale per esempio, che portati nell’ambiente ospedaliero potrebbero diffondersi. E in questo senso vorremmo portare un certo tipo di sensibilità preventiva fra la popolazione. Mi spiego meglio: speriamo che non ci siano più altri obblighi di mascherina o quarantene nella popolazione generale, ma è un dovere sanitario e civico mettersi in condizione di proteggere chi normalmente frequenta le strutture sanitarie perché normalmente sono delle persone con delle patologie, vulnerabili. Come le mascherine anche lavarsi le mani ha un valore importante".
Cosa succederà a chi si presenterà senza?
"Verrà fornita sul posto dal personale".
Le positività dove vengono riscontrate?
"Sono quasi tutti tamponi fatti in ospedale o nelle case protette in soggetti che presentavano sintomi compatibili. Ormai fuori (il riferimento è a farmacie o ’fai da te’ con segnalazione, ndr) u tamponi si fanno molto poco".
Fuori dall’ospedale i tamponi si possono ancora fare?
"Li facciamo nelle strutture socio-assistenziali e in ospedale, come detto. E per tutti i cittadini l’azienda Ausl mantiene un’agenda per i medici di medicina generale alla quale possono accedere se hanno pazienti che presentano i sintomi. Questi tamponi molecolari si potrebbero poi analizzare nei prossimi mesi anche per virus sinciziale o influenza: è importante sapere di che virus si tratta perché ormai è abbastanza evidente che alcuni trattamenti si sono rivelati abbastanza utili".
Si riferisce agli antivirali?
"Sì ma non solo".
Nell’ultimo mese ci sono stati 18 ricoveri per Covid a Imola, ci sono stati casi gravi?
"No".
Ora arriva la campagna vaccinale.
"Il vaccino è stato fondamentale per la protezione ma anche per l’adattamento del virus all’uomo. Per la prossima campagna stiamo aspettando le istruzioni dalla Regione, ma partirà certamente a ottobre, assieme alla campagna antinfluenzale che è ugualmente importante".
A chi sarà rivolto?
"La platea da vaccinare è abbastanza consistente e in buona parte sovrapponibile. Parliamo delle persone con più di 60 anni, di chi ha patologie croniche e di chi appartiene a determinate categorie come forze dell’ordine o operatori sanitari. Fondamentali saranno le vaccinazioni nelle case di riposo e nelle strutture socio assistenziali".
E per gli altri? Sarà possibile vaccinarsi?
"I tre vaccini che abbiamo a disposizione, per le fasce da 6 mesi a 5 anni, da 5 a 11 anni e per gli adulti consentono in teoria di vaccinare praticamente tutti. Però bisognerà vedere le regole: dipenderà anche da quante dosi saranno a disposizione. Fra l’altro finora non è stato un vaccino a pagamento".