Imola (Bologna), 10 agosto 2024 – Nuove intitolazioni in vista per tre importanti rotonde cittadine, oggi senza denominazione, che verranno presto dedicate rispettivamente a don Dino Favaretto, all’artista Germano Sartelli e alle staffette partigiane. Così ha deciso la Giunta, attraverso una recente delibera già trasmessa ad Area Blu per i relativi adempimenti e, per conoscenza, alla Prefettura di Bologna. Il provvedimento ha già avuto, nelle scorse settimane, il parere favorevole della commissione Toponomastica del Comune.
Nel caso di don Favaretto, è stata la Fondazione Santa Caterina, attraverso il presidente e rappresentate legale Renzo Bussi, a presentare istanza di intitolazione al sacerdote della rotatoria tra le vie Nardozzi, Cavour, Andreini e Carducci, nei pressi dell’istituto religioso.
"Don Favaretto ha dedicato tutta la sua vita all’aiuto del prossimo e soprattutto dei giovani per i quali fu un educatore autorevole sia come direttore dell’istituto Santa Caterina, per oltre trent’anni, sia come insegnante di religione nelle scuole della città – ricordano dalla Giunta dando il via libera all’intitolazione –, impegnandosi in prima persona, partecipando alla vita sociale della comunità, dei gruppi giovanili ed anche nell’aiuto concreto alle missioni".
Per quanto riguarda Germano Sartelli, è stata invece la stessa amministrazione comunale a voler rendere omaggio all’artista imolese (del quale il 7 settembre ricorre il decennale della morte), intitolandogli la rotatoria davanti al plesso delle scuole Sante Zennaro, dove è già collocata una delle sue sculture in lamiera.
Nel ricordo della Giunta, Sartelli "fin da giovanissimo comincia a misurarsi con la scultura svelando una innata capacità nel trovare il senso del prodigio nelle cose, nelle più logore e insospettabili, dando il via a una personalissima relazione tra consueto e desueto". Negli anni, Sartelli alterna la produzione artistica, di cui è testimonianza una amplissima presenza sia in mostre personali sia in mostre collettive, con un lungo periodo di insegnamento artistico, che si protrae fino agli anni Ottanta, all’ospedale psichiatrico Luigi Lolli; nel 1962 gli viene conferito il Premio per la scultura dal ministero della Pubblica istruzione e viene invitato a partecipare alla XXXII Biennale di Venezia, per cui realizza una scultura in metallo che nel 2002 è stata donata ai musei civici di Imola entrando a fare parte delle collezioni permanenti.
Infine, come da proposta dell’Anpi imolese, l’intitolazione alle staffette partigiane della rotonda tra le vie Tinti e Gualandi, nel quartiere Zolino. "Le vie in prossimità della rotatoria sono già intestate a nomi di partigiani – ricordano dalla Giunta –. E pertanto l’intitolazione della rotatoria alle staffette partigiane si configura quale riconoscimento del ruolo fondamentale che hanno avuto nella Resistenza italiana durante la Seconda guerra mondiale: donne coraggiose che hanno rappresentato un esempio straordinario di impegno e sacrificio nella lotta per la libertà e la dignità del nostro Paese e anche del nostro territorio".