Turismo dentale, viaggi abusivi in Croazia per 15 anni. Denunciato imprenditore imolese

Le trasferte avrebbero fruttato oltre 2 milioni e mezzo di euro

Un dentista (Foto di repertorio)

Un dentista (Foto di repertorio)

Imola, 4 agosto 2019 - Portava clienti in Croazia, per le cure dentali da 15 anni ma non pagava le tasse. L'indagine della Guardia di Finanza ha portato a incastrare un imprenditore 50enne imolese. Per gli inquirenti l'uomo organizzava abusivamente trasferte che avrebbero fruttato oltre 2 milioni e mezzo di euro. Come pubblicizzato nei volantini promozionali che aveva realizzato, la partenza era alle tre di mattina da Imola, in provincia di Bologna, e il rientro era previsto in serata.

La Guardia di Finanza, con l'operazione 'Happy smile', ha ricostruito le attività dell'imprenditore imolese, con precedenti e secondo le fiamme gialle 'evasore totale' da quasi 15 anni appunto. L'imprenditore che viveva in una casa popolare, nonostante fosse già stato sottoposto ad attività ispettive, ha continuato a omettere la presentazione delle dichiarazioni fiscali occultando all'erario, dal 2015 al 2018, ricavi per quasi 2 milioni e mezzo di euro e Iva dovuta per quasi 250mila euro. Come scoperto dai militari della Compagnia di Imola il 50enne, che senza alcun requisito normativo e professionale organizzava le trasferte, per ogni viaggio percepiva 120 euro da ogni cliente e si faceva riconoscere, dai centri sanitari croati una 'provvigione' del 15% per le prestazioni offerte.

L'imprenditore è stato denunciato per omessa dichiarazione, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico per aver rilasciato, nel corso delle indagini, dichiarazioni non veritiere.

 

E' stato inoltre sottoposto a fermo amministrativo il pulmino usato per il trasporto dei clienti e sono stati sequestrati dalle Fiamme gialle oltre 200 litri di gasolio detenuto in modo illecito. La ricostruzione del reddito sottratto a tassazione ha permesso al Comune di residenza del 50enne di revocare il diritto all'alloggio di edilizia popolare in cui abitava.