Fabio Cappai, un ragazzo con tante passioni: la moto, la natura e i cavalli

Il ricordo dell’ex titolare: "Era un bravo ’cinno’, tranquillo, si dava molto da fare e amava scherzare"

Imola, 17 luglio 2022 - Lascia la sua passione per le moto, per la natura e per i cavalli. Lascia la sua famiglia da tutti descritta come molto unita, nota in paese, a Castel del Rio, anche perché composta da grandi lavoratori: il padre trasportatore, la sorella maggiore parrucchiera in un negozio in pieno centro, il fratello minore e il cognato impiegati in una ditta vicina.

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Fabio Cappai
Fabio Cappai

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Fabio Cappai, insomma, lascia un grande vuoto nella comunità di Castel del Rio. Il ragazzo di appena 23 anni lavorava da qualche tempo nella ditta di imballaggi ’Italmicro’ di Borgo Tossignano, ma nel tempo libero non disdegnava di aiutare i suoi concittadini con lavoretti di piccolo artigianato nelle loro case.

Cappai aveva frequentato tutte le scuole dell’obbligo a Castel del Rio, dove tutti i giovani e i meno giovani del paese lo conoscevano, e per le superiori invece aveva scelto di spostarsi a Imola, al Ciofs, cioè il centro di formazione professionale dei Salesiani, ricordano proprio i suoi amici di tutta la vita.

Castel del Rio è l'ultimo comune della Vallata del Santerno (Isolapress)
Castel del Rio è l'ultimo comune della Vallata del Santerno (Isolapress)

Dopo essersi diplomato aveva subito iniziato a lavorare, mentre durante la stagione talvolta contribuiva anche alla raccolta dei marroni in un’azienda agricola locale. "Era un bravo ragazzo, tranquillo, si dava molto da fare – racconta un suo vecchio datore di lavoro –. Amava scherzare, aveva sempre la battuta pronta. A volte magari esagerava un po’ con le gag, come capita spesso ai ragazzini, ma era un bravo cinno, su questo non c’è dubbio".

Fabio, con i genitori e il fratello minore, abitava in una villetta di Moraduccio, a poca distanza dalla frazione di Ronco, proprio al confine con la Toscana: una manciata di chilometri di curve tortuose divide l’agglomerato di case dal piccolo centro storico di Castel del Rio. Era nel comune col castello però che il ventitreenne trascorreva quasi tutte le sue serate, in compagnia degli amici, al bar o nei locali nei pressi della piazza. Lì, tutti lo conoscevano e gli volevano bene. "Per tanti di noi era come un figlio, come del resto quasi tutti i ragazzi del paese, che abbiamo visto nascere e crescere", ricorda un vicino di casa.