Un ristorante formato famiglia L’Accademia della cucina promuove ’Generazione Wilma’

Da Wilma Cimatti che aprì a Gaiana nel 1957 fino alle nipoti che hanno inaugurato l’anno scorso

La tradizione, di generazione in generazione. La delegazione di Castel San Pietro-Medicina dell’Accademia della Cucina Italia ha vissuto la sua ultima conviviale in un locale nuovo nella cornice, ma che al suo interno racchiude davvero, come racconta il nome scelto per il ristorante, tutta la "Generazione Wilma".

Dalla mamma, la castellana doc Wilma Cimatti che aprì una bottega a Gaiana nel 1957 e che poi vent’anni più tardi aprì l’omonima trattoria in via Cavour, fino alle nipoti, dalla prima alla terza generazione, tutti all’opera nel nuovo ristorante-pizzeria aperto in via Mazzini 127. La tradizione, dunque, a tratti rivisitata. Questi gli ingredienti vincenti che hanno portato l’Accademia guidata dal delegato Andrea Stanzani a decidere di far visita al ristorante aperto tra la prima e la seconda fase della piena pandemia, nel 2021. E così sui tavoli, come primi piatti, a proposito di tradizione la tagliatella al ragù è stata abbinata al bolognesissimo balanzone con pancetta, Sangiovese caramellato e cialda di parmigiano, mentre il filettino di maiale si è sposato con un successivo, delicatissimo spezzatino di castrato accompagnato dall’immancabile friggione. A chiudere la cena, una torta dal nome dialettale, "Miemarè", con pere e mandorle su un letto di crema inglese. Promossa a pieni voti "Generazione Wilma", anche e soprattutto per il rapporto qualità-prezzo mai importante come di questi tempi, e promossa l’Accademia castellana, che ha portato a tavola più di 40 persone come non capitava, complice la pandemia, da tempo. Una splendida, e vera, ripartenza.

c.b.