"Una gara che vale la ’pole’ per il rilancio"

Gian Carlo Minardi al Gp d’esordio come presidente di Formula Imola: "Tris nel 2022? Sognare si può, ma dovranno cambiare tante regole"

di Gabriele Tassi

Imola. E subito si accende un ricordo. I pensieri di Gian Carlo Minardi si riavvolgono fino al 1985, l’anno dell’esordio sul Santerno con la sua scuderia di Formula 1. "Bandiere gialle e blu ad accoglierci sulle tribune assieme al tricolore, tanti già tifavano per noi". E’ un po’ il circuito delle prime volte il Ferrari per il team manager faentino, chiamato quest’anno dietro la scrivania, come presidente di Formula Imola, a vivere il Gp da una nuova prospettiva.

Minardi, la storia – quella più recente – si ripete, e nel giro di sei mesi si rinnova un appuntamento mancato per 14 anni, cosa cambierà rispetto alla gara di novembre?

"Da parte mia è un momento che aspetto con trepidazione, cercheremo di fare tutto il possibile per apparire al meglio. In questo weekend sarà nostro ospite anche Jean Todt: si possono gettare le basi per un futuro importante".

Parla di un terzo appuntamento nel 2022?

"Sognare non costa nulla, ma evitiamo di illuderci; devono cambiare determinate regole a livello internazionale (in condizioni normali ogni nazione può ospitare un solo Gp, ndr), ma i presupposti ci sono tutti".

E Imola ha già dimostrato di avere tutti i requisiti per meritarsi il passaggio del Circus...

"Il merito è in gran parte di chi, prima di me, ha gestito per dieci anni l’Autodromo e lo ha fatto trovare pronto per l’occasione al primo esame di novembre".

E ora, che aggiustatine avete dato?

"In questi giorni fra le 4 e le 500 persone stanno lavorando in pista perché tutto sia pronto, ma stiamo veramente guardando alle virgole. Siamo su un palcoscenico importante, e tra le mani stringiamo una grande responsabilità".

Uno spot per il territorio.

"La Motor Valley, l’Emilia-Romagna, il Made in Italy: raramente ho visto le istituzioni lavorare così di concerto per un obiettivo e per il futuro. Il nostro territorio non ha nulla da invidiare a nessuno, e quello del Gp è un vero investimento mirato a rilanciarlo".

Da team manager a numero uno dell’Autodromo. Che differenze ci sono?

"Il team manager si occupano della programmazione logistica, di uomini e mezzi. Da presidente di Formula Imola il ventaglio degli impegni si allarga: organizzare un Gp è come tracciare un bilancio aziendale di un anno".

Poi ci sono anche i rapporti con la città tenere. Parliamo di giornate in deroga e controllo del rumore.

"Saremo il più ligi possibili alle regole: serve la collaborazione di tutti per far fruttare al meglio una risorsa così importante per il territorio il quale vive in gran parte anche sugli eventi ’minori’. Per questo è importante continuare a lavorare sulla polifunzionalità dell’impianto".

Non solo bolidi rombanti quindi...

"Ci stiamo concentrando sull’elettrico e attività alternative come le gare di ciclismo, ma anche gare di auto stradali elettriche (fino a 2 nell’arco di un anno). Potrà essere quella la nostra strada verso il successo, anche nel segno della sostenibilità".