Vaccinazioni, i più bravi sono i ventenni

La copertura con prima dose nella fascia 20-24 sfiora l’82%. Fra gli under 50 sono i più immunizzati. I 35-39enni sono al 76%

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Da pecore nere a presenze fisse nei centri vaccinali del circondario. Sono i ventenni imolesi, che dopo una partenza a rilento hanno iniziato ormai da alcune settimane a immunizzarsi uno dopo l’altro contro il Covid. Al punto che rappresentano ormai una delle fasce della popolazione con una maggiore copertura vaccinale. Secondo le tabelle rese note in questi giorni dall’Ausl, infatti, l’81,7% degli appartenenti alla classe di età compresa tra i 20 e i 24 anni ha ricevuto almeno una dose. Per intenderci, quella subito prima (gli adolescenti tra i 12 e i 19 anni) non supera il 74%. E quella immediatamente dopo (25-29 anni) si ferma invece al 78%. Da lì, salendo con l’età, la copertura scende al 76,7% per i 30-34enni e al 76,4% per i 35-39enni, per poi risalire (ma solo al 78,8%) tra i 40-49enni.

In pratica, solo gli over 50 si vaccinano di più dei ventenni nel circondario. E questo nonostante le conseguenze siano molto diverse, tra le due categorie, nel caso in cui si contragga il Covid. Merito di comunicazioni mirate e degli open day, certo. Ma anche di una voglia di ritorno alla normalità all’insegna di serate con gli amici, concerti ed eventi sportivi più forte che in altre fasce di età.

Non a caso, dopo aver manifestato a più riprese una certa preoccupazione per il rischio di una scarsa copertura proprio nei ventenni e invocato a gran voce campagne ad hoc, l’Ausl registra negli ultimi tempi nei suoi report settimanali un "buon recupero coperture nei giovani". La speranza è adesso quella che, seguendo l’esempio dei loro fratelli maggiori, anche i 12-19enni imbocchino la strada dei centri vaccinali. Anche perché, nel complesso, la campagna vaccinale nel circondario sta andando bene. Il dato più aggiornato parla dell’84,3% della popolazione con più di 12 anni che ha ricevuto la prima dose, mentre il 72,7% ha già fatto anche il richiamo. Superate le 200mila somministrazioni complessive.

In questi giorni, l’Azienda sanitaria ha certificato la presenza di una copertura della popolazione "già protettiva e utile a contrastare sviluppo e diffusione di varianti più aggressive e contagiose", grazie a un "eccellente effetto dell’estensione del Green pass con recupero di una quota significativa di esitanti". A questo punto, bisogna tornare a pensare alla protezione dei soggetti più fragili a rischio di gravi complicanze, con dosi aggiuntive e di richiamo. A tale proposito, già da alcuni giorni sono partite le chiamate per gli immunodepressi (600 pazienti oncologici e nefropatici), con oltre cento prenotazioni già in agenda.

In parallelo, l’Ausl è intenzionata a portare avanti una campagna di "contrasto alla disinformazione", comprese le "attese miracolistiche sulle terapie che al momento non esistono", attraverso "strategie di comunicazione basate sulla trasparenza e sulle evidenze".